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ARRESTO | Interrogato

Gela: i litigi in famiglia, le denunce e il matricidio. Tinnirello adesso è in carcere


di Redazione

Gela: i litigi in famiglia, le denunce e il matricidio. Tinnirello adesso è in carcere
cronaca
10 Set 2024

Filippo Tinnirello, l’uomo di 43 anni che ieri sera ha ucciso con un coltello la madre, Francesca Ferrigno di 64 anni, era già stato denunciato due volte per maltrattamenti in famiglia, Nel 2019 e nel 2022. Ieri intorno alle 20,30 la tragedia, in via Vitali, nel quartiere Cantina Sociale. La donna, dopo le denunce, aveva riaccolto a casa il figlio nella speranza che cominciasse ad avere un atteggiamento meno aggressivo ma così non è stato. Al momento della tragedia pare che i due fossero da soli in casa. Una figlia della donna vive nel Nord Italia, l’altro figlio, non era a casa. Così si è consumato il dramma. Tinnirello era stato sottoposto dal tribunale di Gela all’obbligo di permanenza in una Residenza di Ragusa, dove espiare le misure di sicurezza. Sembrava che le cose stessero migliorando e proprio per questo, ad un certo punto era stato disposto il solo obbligo di presentazione al Dipartimento di Salute Mentale per seguire una terapia psichiatrica. Due giorni fa però l’uomo non si era presentato ai medici e ieri sera è esploso in tutta la sua aggressività. Durante l’ennesima lite in famiglia, approfittando dell’assenza del fratello, ha afferrato un coltello da cucina e si è scagliato contro la madre. Uno dei due fendenti ha colpito la donna alla gola, l’altro all’addome ma sarà l’autopsia tra qualche giorno a stabilire quante sono state le coltellate. La donna al momento del ritrovamento da parte delle forze dell’ordine e del 118 era già morta dissanguata. Mentre arrivavano numerose telefonate al numero unico dell’emergenza da parte dei vicini, ormai abituati alle grida che provenivano da quella casa, lo stesso Tinnirello si è presentato al commissariato di polizia che dista a circa un centinaio di metri dalla via Vitali. Non era sporco di sangue, probabilmente si è cambiato prima di andare in commissariato, dove si è costituito. Sul caso però adesso indagano i Carabinieri, competenti per zona. Agli inquirenti è apparso tranquillo e sul movente dell’omicidio avrebbe affermato che con la madre litigavano continuamente e per qualsiasi cosa. Nella notte, interrogato dal procuratore Salvatore Vella e dal sostituto Lucia Caroselli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo, che era disoccupato, pare avesse una passato e forse anche un presente legato alla dipendenza da sostanze. I carabinieri nella notte lo hanno condotto nel carcere di via Beato Agostino Novello. Nelle prossime ore sarà fissato l’interrogatorio di convalida.


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