Il Covid è di nuovo tra noi, ma ha cambiato pelle. Siamo in piena quinta ondata, ma spaventa meno. Quasi 600 casi in 48 ore (dato provinciale), un nuovo colpo di coda. Gli esperti dicono che non è più letale, dato confermato dai soli tre ricoveri, lo 0,5 per cento dei nuovi positivi. Una vittima, un paziente di Caltanissetta.

Ma, sempre gli esperti, respingono l’etichetta di virus ormai diventato una banale influenza, tesi che prende invece sempre più piede in alcuni paesi d’Europa. Dove sta la verità? Nel dubbio un po’ di prudenza non guasta. Ecco l’ultimo report, diffuso in serata, relativo alla sola giornata di ieri.

«Nelle ultime 24 ore – si legge nel bollettino – riscontro di 238 pazienti positivi al SARS CoV-2, tutti in isolamento domiciliare: 68 pazienti di Gela, 53 di Caltanissetta, 24 di San Cataldo, 23 di Niscemi, 16 di Serradifalco, 12 di Mussomeli, 9 di Riesi, 6 di Milena, 5 di Sommatino, 4 di Mazzarino, 3 di Campofranco, 3 di Delia, 3 di Sutera, 3 di Vallelunga Pratameno, 2 di Acquaviva Platani, 2 di Butera e 2 di Santa Caterina Villarmosa. Dimessi dalla degenza ordinaria: 1 paziente di Serradifalco e 1 paziente proveniente da fuori provincia. Deceduto 1 paziente di Caltanissetta, positivo al SARS CoV-2. Guariti da Covid-19: 43 pazienti di Caltanissetta, 31 di Gela, 6 di Mussomeli, 6 di Niscemi, 6 di San Cataldo, 4 di Campofranco, 3 di Butera, 2 di Montedoro, 1 di Santa Caterina Villarmosa e 1 di Villalba».

L’Asp, nel solco di una migliore valutazione dell’epidemia, ha varato una sorta di doppio binario nel computo dei nuovi positivi. Differenziando i pazienti Covid con patologie di natura respiratoria e comunque afferente a malattie infettive e medicina interna, da quelli che entrano in ospedale per altra causa e risultano positivi al tampone.

«Questa differenziazione – afferma il manager, Alessandro Caltagirone – ci consente di Comprendere meglio l’evoluzione dell’epidemia».