Gela, «furbetti» delle docce pubbliche in azione. Chi lava il cane, chi il furgone
di Redazione
Le docce pubbliche del lungomare, a esclusivo utilizzo dei turisti, per una sciacquata veloce o per bagnare i piedi, usate in modo del tutto improprio da alcuni utenti della spiaggia. Certo, non siamo ai livelli degli anni passati, quando la rubinetteria veniva rubata o le pedane in legno distrutte per farci il falò a Ferragosto. Alcuni amici lettori ci segnalano queste foto, che circolano sui social, chiedendoci di pubblicare un articolo affiche possa essere un monito, sia per i diretti interessati che per altri cittadini poco attenti alla cosa pubblica. C’è chi lava il cagnolino, chi il furgone, sprecando l’acqua e risorse – seppur minime – del comune. Perché quello che conta non è il valore dell’acqua consumata o dell’energia necessaria ad azionare le pompe, pochi centesimi di euro, ma il gesto, l’indolenza, il solito «chissenefrega».
I volti dei protagonisti, al pari della targa del furgone, sono stati oscurati. Vogliamo sì pubblicare un monito, un richiamo, ma non spingerci verso la gogna mediatica. Deriva che tanto va di moda in quest’epoca social ma che a non sinceramente appassiona poco.