Gela: in carcere picco di casi Covid, 22 positivi. Spp: «Rafforzare la vigilanza»
di Redazione
Quello di Gela è uno dei quattro carceri italiani che ha fatto segnare il maggior picco di casi Covid. Lo rivela il segretario generale del sindacato Polizia Penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo, il quale invita le istituzioni a non abbassare la guardia di fronte a un calo di casi rispetto alla precedente rilevazione. «Perché permangono – dice – tra i detenuti picchi preoccupanti come negli istituti di Porto Azzurro (73), Cosenza (57), Roma Regina Coeli (32), Gela (22). ‘Mentre Ministero alla Salute e autorità sanitarie regionali e locali invitano alla prudenza e a continuare nelle misure di prevenzione, nelle carceri è del tutto incomprensibile l’atteggiamento di sottovalutazione” afferma, riferendosi, in generale alla condizione carceraria italiana.
«Non dimentichiamo – argomenta Di Giacomo – che in carcere è sempre più difficile procedere con misure di isolamento dei positivi a causa dei noti problemi strutturali e pertanto è necessario rafforzare la vigilanza, il controllo sui positivi. Dal primo maggio scorso, con le misure decise dal Governo, accade che se le mascherine sono sempre obbligatorie in ospedali, Rsa, strutture sanitarie e luoghi sensibili, con presidi di sicurezza, non è la stessa cosa per le carceri. Eppure proprio nei penitenziari c’è almeno un terzo dei detenuti che ha condizioni di salute fragile, in buona parte per la difesa immunitaria più bassa e si registra la presenza di almeno 300 over 60. Tutto questo – denuncia il segretario Spp – pone non pochi rischi per il personale, le loro famiglie e i detenuti senza sottovalutare ulteriormente che l’emergenza pandemica è in stretta relazione con la sicurezza degli istituti penitenziari diventando la potenziale molla per proteste e rivolte, come è accaduto nella stagione delle rivolte del 2020.
«Rinnoviamo l’appello – conclude il segretario del Spp – all’Amministrazione penitenziaria e ai ministeri Giustizia e Salute, affinché siano disposte misure urgenti che consentano di rialzare il livello di guardia».