Gela: fuoco per piegare titolare di panificio Arrestato con l’accusa di tentata estorsione
di Redazione
Un uomo di 42 anni è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Gela su richiesta della Procura della Repubblica. Sarebbe l’autore dei due incendi avvenuti a novembre in un panificio del quartiere Sant’Ipolito.
L’uomo (S.C. le iniziali) ora è in carcere con l’accusa di tentata estorsione, con l’aggravante dell’uso di materiale esplodente. Due gli episodi contestati, compiuti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro.
Nel primo episodio incendiario era risultata danneggiata la base in marmo dell’ingresso e la rottura della vetrata del panificio, danni causati dal forte calore provocato dalle fiamme, e l’annerimento della saracinesca e di pareti all’interno dell’esercizio commerciale.
Trascorsi pochi giorni l’indagato sarebbe tornato alla carica.
È la notte del 12 novembre quando davanti al panificio viene appiccato nuovamente il fuoco: un materasso dato alle fiamme, sul quale era stata poggiata una bombola di gas, danneggia il prospetto e incendia un furgoncino per il trasporto del pane. Per fortuna la bombola non scoppia, forse grazie anche al tempestivo intervento dei vigili del fuoco. In caso di deflagrazione potevano esserci conseguenze ben più gravi di quelle accadute.
La Polizia avviava le indagini che presto si indirizzavano verso la pista delle estorsioni.
Il quarantaduenne aveva pare avesse chiesto al titolare del panificio di poter acquistare prodotti e materie prime per avviare una attività di panificazione in proprio. In un secondo momento, l’indagato, aveva tentato di imporre al panificatore l’affitto di un immobile di sua proprietà per spostare l’attività commerciale, chiedendo al contempo di essere assunto. Proposte che erano state respinte dal titolare.
A dare un chiaro indirizzo alle indagini era stata la corrispondenza temporale tra le pretenziose richieste del quarantaduenne e i gravi episodi di danneggiamento subiti nell’immediatezza dall’indagato.
Un chiaro segnale – secondo la polizia – di un disegno criminoso volto a piegare la volontà del panificatore e di farlo cedere alle richieste estorsive.
Decisivi sono stati gli accertamenti eseguiti dagli agenti, anche attraverso la minuziosa ricognizione e analisi dei filmati ripresi da alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona.
In uno dei video si vede l’indagato impegnato nell’atto di caricare una bombola di gas sul proprio furgone. La stessa bombola – secondo gli investigatori – poi usate come ordigno per il compimento del secondo attentato incendiario.
(Nella foto in alto l’uomo arrestato dopo aver caricato la bombola sul furgone; sopra, a destra, l’incendio del panificio, la notte del 12 novembre scorso).