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INCHIESTA | Medici accusati

Gela: insegnante stroncata a 37 anni dopo il vaccino, la famiglia si oppone all’archiviazione. Incarico a due legali


di Redazione

Gela: insegnante stroncata a 37 anni dopo il vaccino, la famiglia si oppone all’archiviazione. Incarico a due legali
cronaca
8 Giu 2021

La famiglia dell’insegnante di Gela deceduta dopo aver ricevuto una dose di vaccino AstraZeneca hanno dato mandato ai loro legali per opporsi alla richiesta di archiviazione del procedimento penale avviato dalla Procura nei confronti dei medici coinvolti e sul quale gli stessi Pm avevano richiesto l’archiviazione al Gip. I legali sono già al lavoro. «L’autopsia – affermano gli avvocati Antonio Cozza e Valerio Messina – ha accertato che la nostra assistita, un’insegnante di 37 anni, in perfetta salute, è morta, dopo giorni di agonia, per trombosi polidistrettuale originata dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca, in relazione al quale l’Ema il 29 gennaio 2021 aveva approvato la commercializzazione in Europa. Nessuno l’aveva informata che questa poteva essere una delle “reazioni avverse” della pratica vaccinale. E solo successivamente – dicono ancora i legali – al suo tragico decesso la nota informativa del farmaco Vaxzevria è stata integrata, inserendo quali possibili effetti collaterali della inoculazione del vaccino, ancorché rari, la formazione di coaguli. Eppure – aggiungono i due avvocati – già all’epoca erano state segnalate reazione avverse in Europa ed erano in corso alcuni studi che ponevano in correlazione l’adenovirus (vettore virale) con la trombocitopenia».

Secondo quanto affermano gli avvocati Cozza e Messina qualcosa non ha funzionato.

«La donna – infatti – aveva dunque diritto di essere informata adeguatamente sui rischi che avrebbe corso, tanto più che, già all’epoca, numerosi Paesi avevano temporaneamente escluso, o raccomandato di evitare, la somministrazione di quel vaccino».

È di pochi giorni fa – concludono Cozza e Messina – la notizia di un’altra ragazza, l’ennesima, che ha avuto una reazione analoga a quella della nostra assistita dopo essersi sottoposta al vaccino AstraZeneca, che versa ora in condizioni disperate».

La scienza, secondo il parere dei due legali, deve dunque interrogarsi seriamente sui rischi a breve, ma anche a medio e lungo termine, legati alla somministrazione di tale di vaccino, per scongiurare casi analoghi e terribili come quello occorso alla insegnante gelese, che ha lasciato marito e figli in tenera età.


Redazione
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