Gela: «La nave greca dimenticata da 32 anni», Mulè accusa Musumeci. «Solo parole»
di Redazione
«E mentre noi dibattiamo sulle 936 cassette piene dei reperti archeologici di Gela e del suo interland continuano a rimanere a Caltanissetta. E ciò, peggio ancora, ci fa dimenticare che fine farà il museo della nave di cui a quanto sembra non è stato terminato il progetto esecutivo». Lo scrive il professor Nuccio Mulè.
«Il nostro caro amico Nello Musumeci – dice Mulé, riferendosi al Governatore – aveva assicurato due anni per la realizzazione del museo della nave a Bosco Littorio, ne è passato già uno… e intanto le casse con la maggior parte dei reperti del relitto greco sono brave brave ad aspettare all’interno del nostro museo. Eppoi i reperti della nave a Forlì ritorneranno a Gela, forse dentro quest’anno, per essere esposti nell’ex convento delle Suore Benediittine di clausura ed io, in merito a quest’ultima considerazione, a questo punto non ci capisco più niente, infatti per esporre questi reperti di Forlì a Gela, serve un ambiente climatizzato (presente nelle sale espositive di Forlì) che si doveva realizzare su progetto del compianto professor Tusa. E che è stato cassato proprio dall’amico Musumeci. In queste mie considerazioni mi sarà sfuggito qualche passaggio, chiedo venia».
«Le foto si riferiscono al 28 luglio 2008 durante il recupero dell’ultima parte del relitto. Il gruppo (in cui s’intravvede Gino Morteo, con la magliertta bianca, scopritore del relitto) è quello che ha partecipato agli scavi subacquei per il recupero».