Centro prelievi, ospedale «Vittorio Emanuele», ore 8.10. Due ragazzi arrivano accompagnati dalla madre per fare un prelievo e sono già 83esimi, già di mattina. La sala è piena, scoppia. La gente si lamenta. Una follia. Altra ala dell’ospedale, Pronto Soccorso. Un paziente ottantenne, dopo un malore, viene preso in carico con codice azzurro (differibile). «I familiari – racconta – a casa erano preoccupati. Eppure ho dovuto attendere dall’ora di pranzo fino a ben oltre la mezzanotte. Perché i medici non bastano, parte del personale è in ferie – giustamente, direi – e i tempi si allungano. È corretto costringere un anziano a tempi simili?».

No, non è corretto. Ieri il sindaco e l’assessore con delega alla Salute, hanno chiesto notizie per le vie brevi.

Con molti medici di famiglia in ferie, laboratori analisi e diagnostici chiusi, l’utenza si riversa sull’ospedale. A questa richiesta si aggiunge quella dei ventimila emigrati presenti per le vacanze: bambini, adulti, anziani, tutti con le loro esigenze. La base si allarga e i servizi annaspano. E poi c’è la nuova ondata Covid che spinge chi magari ha contratto una forma più fastidiosa a chiedere consulto. A chi? All’ospedale. Così il Pronto soccorso va in tilt.

Stamane l’assessore comunale Filippo Franzone, ha scritto una lettera alla titolare della Sanità nel governo regionale, l’assessore Giovanna Volo. Invocando una norma che preveda la turnazione, così come accade per le farmacie.
«A Gela – scrive – città di 72.000 abitanti che con il comprensorio supera i 150.000 abitanti, insistono 6 laboratori di analisi cliniche e altrettanti studi diagnostici convenzionati con il Ssn. Abbiamo avuto segnalazioni che tutti i laboratori di analisi cliniche presenti a Gela, ad eccezione di quello ospedaliero, chiudono per ferie, congiuntamente, dal 12 al 31 agosto 2024. I cittadini, a causa di questa chiusura di tutti i Laboratori di analisi cliniche si recano in massa presso l’unico laboratorio attivo che è quello ospedaliero, sovraffollando i locali e formando file impressionanti, spesso all’esterno della sala di aspetto che diventa insufficiente, con disagi notevoli soprattutto per le fasce deboli della popolazione».
«Al fine di evitare – dice – per le prossime festività estive e natalizie, il sopraggiungere di tali emergenze che portano alla carenza di erogazione di servizi essenziali, a Gela come presumiamo anche in altre città siciliane, si chiede se è possibile organizzare tale ed importante servizio, svolto in convenzione con il Ssn, in modo simile a come avviene già per le farmacie, ovvero, con una turnazione settimanale che garantisce il normale accesso ai laboratori di analisi cliniche e diagnostiche, nello specifico che almeno il 30 per cento dei Laboratori convenzionati sia aperto nei giorni feriali ricadenti nei ponti delle lunghe festività – di agosto e dicembre gennaio – in modo da garantire l’accesso ai cittadini evitando lunghe file e esposizioni all’aperto, al caldo di agosto o al freddo di dicembre e gennaio.