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BILANCIO | Variazioni

Gela: l’acqua calda di Lucio, la doccia fredda di Terenziano. È scontro tra sindaco ed ex vice


di Redazione

Gela: l’acqua calda di Lucio, la doccia fredda di Terenziano. È scontro tra sindaco ed ex vice
attualità
20 Ott 2023

«Le variazioni al Bilancio, che sembrano essere diventate il core principale della politica locale, sono e rimangono di competenza del Consiglio Comunale, unico organo che può intervenire sul Bilancio». Così aveva detto ieri sera il sindaco, Lucio Greco, replicando al suo ex vicesindaco. «È dico subito – affermava Greco – che Di Stefano, ha scoperto l’acqua calda. L’ipotesi che fosse la Giunta Comunale a deliberare le variazioni di Bilancio e poi passare per la ratifica – a pena la decadenza – in consiglio comunale era stata ponderata e valutata proprio in riferimento alla norma regionale. Il caso era stato approfondito in presenza del segretario generale, degli uffici e dell’organo di controllo. Di qui la scelta di portare la delibera in consiglio comunale».

«Apprezzo – dice Greco – la disponibilità da parte dei consiglieri nel voler votare gli atti, consapevoli del potenziale danno per l’ente e della perdita che subirebbe la città. Comprendo anche la loro sofferenza trovandosi di fronte a delibere con pareri negativi. L’amministrazione comunale vuole continuare a fare la propria parte, mettendo il Consiglio comunale nelle migliori condizioni per potere operare e votare gli atti. Per questo si sta valutando anche l’ipotesi che sia la giunta a provvedere per poi inviare l’atto in ratifica al consiglio. Se il collegio dei revisori ci dà conforto non escludiamo questa possibilità».

In serata l’ulteriore replica di Terenziano Di Stefano.

«Apprendo dalle parole del sindaco, adornate dalla sua irrinunciabile verve tutt’altro che inaspettata che ha il merito di avermi strappato un sorriso, che lo stesso ha già pensato di investire se stesso e la giunta della competenza in merito alle variazioni di bilancio».

«Diciamo che fino a qualche ora fa, i 24 consiglieri comunali erano chiamati a votare, solo loro, le variazioni di bilancio. Oggi invece dopo la scoperta dell’acqua calda, scopriamo che il sindaco stava valutando questa ipotesi nel silenzio della sua stanza. Acqua calda o doccia fredda?» ironizza Di Stefano.

«Devo ritenere, per seguire il filo narrativo della sua risposta da istituzione stizzita che è stato folgorato sulla Via di Damasco proprio dalla scoperta dell’acqua calda e me ne compiaccio se questo servirà a fare approvare le variazioni in giunta onde evitare un grave danno alla città rispetto alla possibilità di perdere finanziamenti per un ammontare di circa 29 milioni di euro. La definisce un’opzione da valutare ma non si tratta di una opzione si tratta di una modalità intanto consentita dalla legge regionale n. 13 del 2021 nonché dalla nota esplicativa della stessa che, qualora scelta avrebbe il vantaggio di velocizzare l’iter e di portare gli atti approvati in Consiglio solo per la ratifica per cui faccio fatica a comprendere la dichiarazione velatamente attendista secondo la quale attenderebbe il conforto da parte del collegio dei revisori».

«Diverso sarebbe stato se il sindaco avesse chiesto un parere alla Corte dei Conti: oggi saprebbe che secondo la sezione regionale di controllo del Molise, parere del 2 maggio 2023, che nei casi di variazioni di bilancio per la procedura speciale e per quella ex articolo 175 comma 4 del Dlgs n.267 del 2000 , il parere dell’organo di revisione deve essere richiesto, di regola e salva diversa e specifica previsione regolamentare, non a corredo della proposta di deliberazione della Giunta ma bensì in funzione della successiva ratifica consiliare. Stando a questo tipo di conforto peraltro proveniente dall’Organo più alto, nulla più osta al sindaco, stante anche la sua volontà manifestata ieri pubblicamente, di approvare le variazioni in Giunta».


Redazione
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