Gela, scoperto lavaggio abusivo di tir e cisterne e tir. Gli scarichi avevano generato un acquitrino
di Redazione
Un lavaggio abusivo di mezzi pesanti, peraltro dotato di uno scarico fuori norma, è stato scoperto in contrada Giardinelli durante controlli eseguiti da militari del nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di porto di Gela, nell’ambito di servizi di prevenzione di illeciti e reati di natura ambientale. Nel corso delle attività veniva compiuto un sopralluogo all’interno di un piazzale in uso a una società locale attiva nel campo del trasporto rifiuti speciali pericolosi e non su strada, mediante autocisterne. L’ispezione consentiva di rilevare diverse criticità nella gestione dei reflui prodotti dal lavaggio abusivo dei mezzi e delle cisterne, oltre che dell’intero sistema di depurazione e scarico. I militari della Guardia Costiera, infatti, scoprivano e ponevano sotto sequestro un bypass realizzato dalla società utilizzato per immettere reflui direttamente nel terreno attiguo, trasformato in una sorta di acquitrino o lago artificiale, in assenza di qualsivoglia processo di depurazione, oltre che delle previste autorizzazioni ambientali.
Mediante attività di investigativa, visionando diverse decine di ore di telecamere di sorveglianza, i militari, coordinati della Procura di Gela, accertavano diverse violazioni delle norme e un’elevata concentrazione di sostanze inquinanti come confermato dagli esami di laboratorio.
Nel corso dell’operazione la Capitaneria procedeva al sequestro di un’area della superficie di circa 10 mila metri quadrati al fine di procedere con le previste procedure di risanamento ambientale.
I militari accertatori, con l’ausilio del personale tecnico dell’Arpa Sicilia, hanno effettuato appositi campioni del refluo e dei terreni ispezionati, al fine di individuare la natura degli inquinanti, oltre che per dare l’avvio ai necessari procedimenti di bonifica.