Gela, le «bugie» sul porto rifugio. Lorefice: «Schifani e i suoi hanno poco da esultare»
di Redazione
Il Senatore Pietro Lorefice (M5S) esprime la sua perplessità sui contenuti dell’accordo attuativo sul porto di Gela, evidenziando una posizione diversa rispetto all’entusiasmo mostrato dal Presidente Schifani e dai suoi sostenitori. «Mentre vedo il presidente Schifani e i – afferma – suoi sodali esultare per la firma dell’accordo attuativo sul porto di Gela, sento il dovere di alzare la voce e riportare la discussione su un binario più realistico. Prima di brindare, la Regione dovrebbe chiedere scusa ai cittadini gelesi per anni di lungaggini, ritardi e promesse non mantenute».
«Non sono state solo le correnti marine a insabbiare il porto – continua il senatore – ma l’incapacità e l’indifferenza dimostrate dalla politica regionale di Musumeci prima e di Schifani adesso, verso una città che ha sofferto troppo».
Il Senatore Lorefice sottolinea come, invece di ringraziare Eni per i fondi destinati al progetto, la Regione dovrebbe riconoscere che tali risorse appartengono di diritto ai cittadini di Gela. «Sono il minimo risarcimento per il danno ambientale e sociale che la città ha subito. Non è l’Eni a fare un favore a Gela, ma è Gela che ha pagato a caro prezzo lo sviluppo altrui,” afferma Lorefice».
Inoltre, il Senatore denuncia lo spreco di 1.700.000 euro destinati a interventi considerati discutibili e spesso inutili, invitando le autorità a fare chiarezza. «È ora di smetterla – conclude – con i proclami trionfali e iniziare ad assumersi la responsabilità di ciò che si è tolto e non dato a Gela». Il senatore Lorefice invita le istituzioni regionali a riconsiderare le loro azioni e a mettere al centro gli interessi e il benessere dei cittadini gelesi, che hanno subito a lungo ritardi e inefficienze nella realizzazione di progetti fondamentali per lo sviluppo della città.