Gela: dissesto e segnale di un declino economico e culturale, politica compia seria riflessione
di Redazione
«La tardiva dichiarazione del dissesto finanziario (purtroppo inevitabile) ripropone
in tutta la sua drammaticità la storia di una città che sta vivendo un lento declino
non solo economico ma anche socio-culturale. Tale provvedimento rappresenta l’amara conferma della sconfitta della classe politica ed amministrativa della nostra città: il culmine di un’inadeguata e inefficiente gestione della cosa pubblica». Lo scrive Lillo Giardina, presidente del centro studi «Salvatore Aldisio».
«Se volessimo analizzare le cause e gli effetti del provvedimento del dissesto, non potremmo non evidenziare dati che dimostrano lo stato di sofferenza e deficit finanziario di molti comuni del Sud d’Italia, sintomo chiaro di una sempre attuale “questione meridionale”. Dall’altro lato ciò che risulta incontestabile è che Gela, tra royalties ed investimenti Zes, rappresenta il territorio in cui lo Stato ha impegnato più risorse pubbliche che altrove nel Mezzogiorno. In questa situazione paradossale, è innegabile la mancanza di un piano economico sostenibile e realizzabile per la città, parallelo ed alternativo allo
sviluppo industriale».
«Gela ha ceduto il posto di quinta città della Sicilia a Marsala, superata anche da Ragusa, vedendo partire ogni giorno con viaggio di solo andata tanti giovani, famiglie e figli di questa terra che cercano lavoro e successo altrove. Di fronte a questo quadro, possiamo e dobbiamo coltivare la speranza di invertire la rotta. Agire con senso di responsabilità e appartenenza verso la nostra storia e la nostra comunità, ripartire dalla valorizzazione del nostro patrimonio archeologico e paesaggistico, puntare in maniera concreta su un processo di riconversione e transizione ecologica. In quest’ottica riteniamo che l’apertura ed attivazione di strutture strategiche, quali il “Museo del Mare” e l’avvio di progetti formativi e socio-culturali, quali il “Macchitella Lab” siano da volano per la ripresa socio-economica e culturale della nostra città. A tal proposito sosteniamo l’iniziativa ammirevole del gruppo
“Generazione Gela”, che con caparbietà sta scuotendo la coscienza pubblica in città».
«Invitiamo la classe politica attuale – conclude Giardina – a procedere ad un’analisi seria e responsabile delle cause del dissesto, a fronteggiare le difficoltà ed a convertirle in un’opportunità per un rilancio economico e sociale del nostro territorio. Dall’altro lato, la partecipazione attiva all’interno della vita democratica, secondo il modello proposto dal gruppo “Generazione Gela”, rappresenta l’antidoto fondamentale contro l’indifferenza e l’inerzia in una comunità che sembra rassegnata a subire passivamente le situazioni avverse e i problemi, credendo che non ci sia alcuna possibilità di cambiamento».