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Gela, l’inceneritore fatelo da un’altra parte


di Redazione

4 Mag 2022

Diversi i commenti a seguito della decisione del Presidente della Regione Nello Musumeci di realizzare un “termovalorizzatore”, leggasi inceneritore, sul territorio di Gela. Ne pubblichiamo uno, garbato ma graffiante, da parte del nostro affezionato lettore e amico (E.)

Quando pensano al Policlinico diffuso, decidono Caltanissetta;
Quando pensano all’Università, decidono Enna o Villaggio Mosè (la via Venezia di Favara);
Quando pensano al Porto, decidono Scoglitti o Marina di Ragusa;
Quando pensano all’Intel, decidono Catania;
Quando pensano all’Aeroporto, decidono Comiso;
Quando pensano al Centro di eccellenza per la formazione medica, decidono Caltanissetta;
Quando pensano al Centro Commerciale, decidono Valcorrente;
Quando pensano alla gara ippica internazionale, decidono Militello (il Comune del Presidente Musumeci);
Se invece pensano a inceneritori, depositi di scorie nucleari, basi radio americane altamente impattanti decidono la parte sud della provincia di Caltanissetta… È un caso?

L’attuale Governo regionale non è stato proprio un amante di questa zona della Sicilia, in particolare si è scagliato su Gela a cui, repetita iuvant, ha tagliato 33 milioni di euro di fondi di compensazione per la riqualificazione urbana, ha sostanzialmente depotenziato l’ospedale Vittorio Emanuele, portando persino alla chiusura della terapia intensiva il 20 Gennaio 2022, ha dimenticato l’area di crisi complessa i suoi fondi e il porto rifugio e a questa non sono mancate azioni sul territorio limitrofo.

Infatti, Butera è stata indicata tra le possibili sedi di un deposito di scorie nucleari e Niscemi rimane sostanzialmente isolata nella battaglia sul Muos e abbandonata sui servizi viari stradali e ferroviari, mentre di converso a Catania si costruisce l’alta velocità.
Si sprecano le dietrologie per sostanzialmente dire che la classe dirigente regionale dovrebbe essere avversa a Gela, ma in realtà la questione è semplice noi abitanti dei comuni di Niscemi, Butera, Gela ma anche Licata, Acate, Mazzarino, Riesi, San Michele, Mirabellae persino Caltagirone siamo percepiti come “subumani”.

Nel ‘600, per giustificare la condizione di vita degli uomini di colore, deportati dai loro luoghi nativi per andare a servire i padroni nel nuovo modo, veniva ricostruito “scientificamente” che gli africani non avevano l’anima e questa condizione li rendeva “subuomini”.

Non siamo lontani dalla condizione in cui vivono gelesi, buteresi, niscemesi, acatesi e cittadini dell’intero hinterland che, nella qualità di individui subumani (e non storcete il naso cari lettori), non hanno diritto alla salubrità dell’ambiente, alla salute e alla vivibilità.
Cioè, i “Lor Signori” palermitani e città vassalle sanno cosa fare della salute e della vivibilità, ma voi subumani cosa ne capite del senso della vita? Voi che avete già barattato le vostre vite per lo stabilimento Agip di Enrico Mattei vorreste per caso oggi essere rispettati?
La maggior parte di voi e sicuramente la vostra classe dirigente è già pronta a barattare la salute dei vostri figli, per una contropartita economica ed occupazionale e già pronta a sedersi al tavolo, per vedere se barattare la salute di “Salvatore” 2 anni o quella di “Maria” di 5 anni. Quanto vale la salute di un bambino di 2 anni? Due posti di lavoro oppure l’appalto dell’impianto elettrico?
Perché? La nostra condizione di subuomini già ci condanna dalla nascita e perché sono sicuri di trovare terreno fertile in questi territori in cui gli animi sono stati corrotti, in cui siamo già pronti a scendere nel compromesso per una mancetta. Non si tratta di discutere se siamo disposti a barattare la salute dei nostri figli per denaro, ma si discute già del prezzo.

Questo è il territorio delle contraddizioni in cui non si è stati disposti a sedersi al tavolo delle trattative per il “Parco Eolico Off-Shore” di Mafria o il “Parco Solare a Concetrazione di Roccazzelle”, perché avrebbero deturpato la vista della maggior parte della case abusive non sanate e con scarichi fognari altamente inquinanti e invece preghiamo per impianti di raffinazione e inceneritori.
I cittadini di questo territorio devono avere uno slancio di dignità, amor proprio e voglia di lottare, non per la salute propria, ma per quella dei loro figli, dei nostri nipoti, per una comunità che pretende rispetto della vita umana. Perché?
Perché noi siamo uomini e non sub-uomini e abbiamo pari dignità di vita, di salute e di ricerca della felicità come tutti gli altri.

Nella foto grande, in alto, il presidente della Regione, Nello Musumeci. Al centro dell’articolo l’annuncio del governatore e la reazione del sindaco, sulle rispettive pagine social.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.