Gela, materie prime per la raffineria dal Gruppo Bf. Eni stringe accordo con la prima azienda agricola italiana
di Redazione
Eni ha siglato una joint venture paritetica con il Gruppo BF per sviluppare progetti di ricerca e sperimentazione agricola di sementi di piante oleaginose da utilizzare come feedstock nelle bioraffinerie Eni. Lo annuncia il gruppo energetico. L’accordo tra le societa’ prevede anche l’acquisto da parte di Eni di una partecipazione di minoranza nella controllata di BF Bonifiche Ferraresi e l’ingresso di Eni nel capitale sociale di BF attraverso la sottoscrizione di aumento di capitale riservato. L’intesa, si legge in una nota, “fa leva sulla consolidata collaborazione tra Eni e BF in ambito agricolo per lo sviluppo di iniziative di diversificazione economica, trasferimento di competenze e supporto all’imprenditorialità in Italia e all’estero”. L’accordo ha valenza strategica, in quanto Bonifiche Ferraresi, con i suoi 7.750 ettari, e’ la piu’ grande azienda agricola italiana per Superficie Agricola Utilizzata ed Eni produce nelle bioraffinerie a Gela e a Venezia Porto Marghera biocarburanti avanzati, uno degli strumenti per contribuire al contenimento delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. Entro il 2023 Eni non utilizzera’ piu’ olio di palma nei suoi processi produttivi. Le attivita’ di test e sperimentazione della joint-venture verranno effettuate nei “Laboratori a Cielo Aperto” di Bonifiche Ferraresi in Sardegna, e saranno volte a valutare la replicabilita’ delle produzioni in Italia nei paesi esteri in cui e’ presente Eni, in particolare in Africa. La jv si occupera’ inoltre dello sviluppo di progetti relativi alla formazione di personale per le filiere di sviluppo dei progetti di agro-feedstock. L’individuazione delle specie vegetali piu’ idonee seguira’ i criteri di sostenibilita’ definiti nella Direttiva Europea sui biocarburanti, promuovendo la coltivazione sostenibile, proteggendo i suoli e non sottraendo terreni destinabili alla produzione di prodotti destinati all’alimentazione, favorendo quindi lo sviluppo economico sostenibile di terreni marginali in Italia e all’estero.