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Gela, allarme da uno studio del sottosuolo «Metalli e sostanze tossiche nelle acque»


di Redazione

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21 Feb 2024

Metalli pesanti e tossici nel sottosuolo di Gela. L’allarme emerge dal Piano regionale di tutela delle acque predisposto dall’Autorità di bacino della Sicilia che contiene una valutazione approfondita sullo stato delle acque nella regione, su dati forniti in prevalenza da Arpa Sicilia. «Il quadro che emerge è preoccupante» dice Franco Piro, responsabile del dipartimento Economia del Pd.

Sono stati censiti 256 corpi idrici e nessuno raggiunge lo stato ecologico “elevato”; soltanto 8 lo stato “buono: 217 interessati da “pressioni significative diffuse ” (inquinamenti, prelievi, etc) di origine agricola. Il 23 per cento del territorio (pari a circa 600 mila ettari) è vulnerabile da nitrati di origine agricola. «Più grave – spiega Piro – è la situazione dello stato chimico delle acque: dei 65 corpi idrici marino-costieri in cui è stata suddivisa la Sicilia (con le isole minori), 49 presentano uno stato ‘non buono’ e soltanto 16 uno stato ‘buono’, a causa degli inquinanti». Dei corpi idrici di transizione soltanto 3 sono classificati ‘buono’. Gli 87 sotterranei censiti da Arpa nel 2020/21, presentano una classificazione di ‘scarso’ in 57 casi e di ‘buono’ in 30, con un netto peggioramento sul 2014/19. Particolarmente seria la situazione dei corpi idrici sotterranei per quanto riguarda i pesticidi, che superano le soglie in 10 casi, per i nitrati (riscontrati in 27 casi). Numerosi bacini sotterranei sono inquinati anche da metalli pesanti come l’arsenico, il cromo, il nichel, il piombo nonché dal benzene, da idrocarburi. Le situazioni di maggiore allarme sono nella piana di Catania, nel Lentinese, nella piana di Augusta-Priolo, di Gela, di Vittoria e del Ragusano, di Marsala. La Sicilia presenta anche una elevata sensibilità alla desertificazione dei suoli, “critica” nei tre gradi di maggiore gravità (Trapani, alcune isole minori, Palermo, Catania, Siracusa su tutte). La qualità delle acque soprattutto in alcune zone costiere è compromessa dalla salinizzazione delle falde. “L’attuale progetto di Piano rappresenta un aggiornamento del Piano di tutela del 2008, ma non contiene- aggiunge Piro – alcuna valutazione delle misure adottate dal 2008 e sulla loro efficacia. Emerge piuttosto la difficoltà ad implementare le azioni di contrasto e positive che invece dovrebbero essere puntualmente individuate. Basta vedere le condizioni di totale arretratezza nel settore della depurazione, dove però non è prevista la revisione delle autorizzazioni allo scarico; della distribuzione con metà dell’acqua che viene dispersa da reti obsolete; la insufficiente azione di sostegno agli agricoltori per la transizione verso metodi di produzione più sostenibili e meno inquinanti”.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.