Gela, non c’è il temuto «green caos». Controlli in municipio e in ospedale. Sequestrati due canali Telegram
di Redazione
Operazioni regolari ai varchi dei vari uffici pubblici stamane e nell’accesso ai posti di lavoro. In municipio, snodo nevralgico della pubblica amministrazione, numerosi addetti dotati di lettore QR Code hanno vigilato sul regolare ingresso del personale. Una sessantina, stante alle prime stime, i dipendenti mancanti all’appello. Manca ancora il dato preciso dei “no green pass” perché tra gli assenti molti sono in congedo per ferie. Anche la Ghelas Multiservizi è pienamente operativa, pochissimi i dipendenti ancora sprovvisti di carta verde. Non si segnalano problemi neanche all’ospedale Vittorio Emanuele mentre al comune di Niscemi i dipendenti “no green pass” sarebbero un paio sull’intera dotazione di 116 dipendenti.
Regolare anche il sistema del trasporto. Non si segnalano disservizi nei porti. Da Gela a Palermo le operazioni di transito e imbarco sono regolari.
«Al momento non si registra nessuna protesta o blocco – dice Giuseppe Todaro, presidente di Portitalia e Osp, le società che operano all’interno del porto palermitano – fin dalle 5.30 siamo già operativi e non abbiamo notizie di interruzioni all’attività portuale».
In totale sono una ventina tra camalli e tecnici sprovvisti di carta verde.
Come sempre non mancano i furbetti. La Procura di Catania ha infatti disposto il sequestro preventivo di due canali Telegram attraverso i quali veniva proposta la vendita di green pass falsi. Sequestro convalidato dal gip. A portare avanti le indagini è stato il compartimento polizia postale su segnalazione della Digos. Ai due canali Telegram denominati ‘Green Bypass 2.0’ e ‘Vendita Green Pass autentico’, ai quali erano iscritti rispettivamente 5.200 e oltre 120 utenti. Pubblicizzavano la vendita di pass verdi dietro il pagamento di un corrispettivo in criptovaluta di 250 euro. Gli esperti della Polizia postale, oltre a verificare il contenuto dei canali, sono riusciti a identificare due soggetti partecipanti ai gruppi, nei confronti dei quali il pm ha disposto una perquisizione domiciliare e informatica.