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Gela, nove accessi in ospedale in 48 ore. Il Covid è tornato ma adesso spaventa meno


di Redazione

Gela, nove accessi in ospedale in 48 ore. Il Covid è tornato ma adesso spaventa meno
attualità
13 Ago 2023

Sette accessi in ospedale nella sola giornata di sabato, un paio stamane. Tra i positivi anche un infermiere professionale in servizio in uno degli ospedali dell’Asp. Il Coronavirus è tornato, anzi, non se n’è mai andato. Per fortuna a ricorrere all’ospedale sono solo i casi più gravi, persone che accusano problemi respiratori quali dispnea o dolore al torace. I dati ufficiali non sono più disponibili. Le Asp non li diffondono più ai giornali. Anzi, il Covid, ufficialmente, non esiste più. Almeno per legge, dato che il Consiglio dei Ministri, il 7 agosto scorso ha approvato un provvedimento che abroga il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura dell’isolamento perché risultate positive.
«Sono diverse – racconta una fonte a Today 24 – le persone che giornalmente in città ricorrono alle cure ospedaliere a causa del contagio. In alcuni casi i sintomi sono abbastanza lievi. Talvolta, invece, emerge una sintomatologia più preoccupante e in quei casi il paziente viene sottoposto a Tac e ad altri esami allo scopo di escludere complicanze».
Nove casi con accesso in ospedale in 48 ore, molti altri soggetti invece, accusano sintomi più lievi e non fanno ricorso a cure mediche. In tanti scelgono l’autodagnosi.
«Registriamo – dice a Today 24 il titolare di una farmacia – un incremento della vendita di tamponi monouso. Sintomo che la diffusione del virus potrebbe essere in crescita».
La circolazione dovuta a vacanze e rimpatriate feriali potrebbe essere una delle cause. Colpa anche, se non soprattutto, delle nuove varianti: da Omicron alle varie discendenze e co-gen, da Artur a Kraken, fino all’ultima Eris, tutti nomi degni dalle pagine del Signore degli Anelli, termini che quasi fanno sorridere, ma in realtà celano un certo potenziale che speriamo rimanga solo allo stato di simil raffreddore.
Niente paura, dunque. Forse solo un pizzico di saggezza. Come ricorda a La Stampa di Torino il professor Massimo Andreoni, cattedra di Malattie infettive all’università Tor Vergata di Roma. «La comparsa di questa variante – afferma l’accademico – ci ricorda un po’ quello che dobbiamo fare: tenere alto il monitoraggio della circolazione del Coronavirus ed essere in grado di determinare rapidamente la comparsa di nuove varianti».
E qualche leggera precauzione nel rispetto di se stessi e degli altri: in caso di sintomi qualche giorno a casa e tutto passa. Evitando rischi inutili alle persone fragili o immunocompromesse.


Redazione
Today 24 è un quotidiano on line indipendente, fondato nel 2014 da Massimo Sarcuno. Ogni giorno racconta i fatti e le notizie di Gela, Niscemi, Riesi, Butera, Mazzarino e di molti altri comuni del comprensorio. In particolare l’area del Vallone.