Gela: «Nuovo ospedale coi fondi del Pnrr»
di Redazione
«Le attuali condizioni del servizio sanitario e la centralità di Gela ci spingono a sostenere con forza l’ipotesi di un nuovo grande ospedale territoriale». Lo ha detto in serata Terenziano Di Stefano, vicesindaco.
L’esponente politico è intervenuto questa sera a Pagine di Politica, rubrica radiofonica in onda ogni giovedì su Radio Gela Express. Del progetto, nei giorni scorsi, sempre in radio, aveva anche parlato l’ex parlamentare Pino Federico, il quale aveva avuto rassicurazioni in tal senso dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.
Ma un opera tanto ambiziosa come potrebbe essere finanziata?
La risposta potrebbe arrivare dal Recovery Plan che prevede risorse immense per la ripartenza e il rilancio del Paese. Ma in attesa di conoscere modalità e applicazioni pratiche di questo fondamentale strumento di finanza pubblica, proviamo a immaginare dove e come questo progetto potrebbe vedere la luce.
In assessorato è depositata nei cassetti una delibera degli anni Novanta, all’epoca c’era ancora la vecchia Usl 17, ente pubblico sovrapponibile con l’attuale distretto sanitario di Gela (Niscemi, Mazzarino, Riesi e Butera). L’ospedale dovrebbe sorgere sul territorio di Gela ma in area facilmente accessibile dai cinque comuni dell’area. Quindi, verosimilmente tra Ponte Olivo e borgo Guttadauro.
L’altra grande incognita sono i costi. Sempre in via molto teorica, ipotizzando un ospedale comprensoriale di media capacità, quindi circa 400 posti letto, e stabilendo una quota tecnica pari a circa 250 mila euro per posto letto, è facile superare i 90 milioni di euro. Quest’ordine di cifre riguarderebbe solo la «scatola edilizia» e i nodi tecnologici.
Poi bisognerebbe aggiungere i costi delle altre infrastrutture e poi quelle degli arredi e del personale necessario in aggiunta quello attualmente in servizio al Vittorio Emanuele.
Gela e l’Asp avranno la forza per un simile impegno?