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Gela onora i caduti della strage del 1946


di Redazione

Gela onora i caduti della strage del 1946
29 Gen 2022

Il 28 gennaio 1946, nelle campagne tra Gela e Mazzarino si consumò una terribile strage di carabinieri. Erano i componenti della Stazione di Feudo Nobile finiti in un’imboscata e rimasto sotto sequestro per venti giorni nelle mani del bandito Salvatore Rizzo, che, come Salvatore Giuliano, infestava in quegli anni la Sicilia. I banditi, qualche giorno dopo il rapimento, si dichiararono disposti a rilasciare gli ostaggi in cambio della liberazione del capo dell’Evis, Concetto Gallo, da poco arrestato. Dopo tre settimane di trattative e di inutili rastrellamenti tesi a intercettare la banda dei rapitori, nei pressi di una miniera di zolfo, i militari vennero denudati e falciati a raffiche di mitra e colpi di moschetto in sequenza, assistendo l’uno alla carneficina dell’altro.
Vennero trucidati il brigadiere Vincenzo Ammenduni (nato a Ruvo di Puglia, Bari) e i carabinieri Fiorentino Bonfiglio (nato a Ceriale, Savona), Mario Boscone (nato a Palermo), Emanuele Greco (nato a Lascari, Palermo), Giovanni La Brocca (nato a Gioia del Colle, Bari), Pietro Loria (nato a Roccamena, Palermo), Vittorio Levico (nato a Bolognetta, Palermo) e Mario Spampinato (nato a Misterbianco, Catania).
I loro corpi furono gettati nel pozzo di una zolfatara abbandonata, dalla quale ciò che restava di loro fu recuperato solo alcuni mesi dopo.


In memoria dei caduti, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha tributato, nel 1950, un Encomio Solenne a ciascuno di essi e, il 5 aprile 2016, il Presidente della Repubblica ha concesso loro la Medaglia d’Oro al Valor dell’Arma dei Carabinieri “alla memoria”.
Dopo 76 anni, ieri, come accade ogni anno, è stato commemorato il loro sacrificio con una semplice ma sentita cerimonia, svoltasi a Mazzarino, alla quale hanno preso parte Michele Amenduni, figlio del brigadiere Vincenzo Amenduni, e Lucia Daino, nipote del carabiniere Fiorentino Bonfiglio.

Il Colonnello Vincenzo Pascale, comandante Provinciale dei Carabinieri, il sindaco di Mazzarino, Vicenzo Marino e il tenente colonnello Ivan Boracchia, comandante del Reparto Territoriale di Gela, hanno deposto una corona d’alloro sul monumento all’interno del cortile della caserma della Stazione Carabinieri di Mazzarino, che ricorda il sacrificio degli otto caduti. A seguire, nella chiesa Santa Maria di Gesù di Mazzarino, è stata celebrata una Santa Messa di suffragio officiata da don Salvatore Falzone, Cappellano Militare del Comando Legione Carabinieri Sicilia.


Redazione
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