Gela: ospedale «fantasma», posti letto dimezzati. E manca la metà dei sanitari
di Redazione
«Da cittadini viene da chiedersi: ma a Gela c’è l’ospedale? Esiste un luogo dove si fanno interventi un solo giorno a settimana, la nuova Terapia Intensiva è attesa da due anni e l’Utin è prevista da 13 anni».
Lo scrivono Luciana Carfì e Filippo Franzone, a nome del comitato Sos Ospedale Vittorio Emanuele di Gela.
«Un luogo – aggiungono – dove su 242 posti letto previsti ne sono presenti solo 126, su 664 figure professionali previste ne operano soltanto 301, dove 8 Unità Operative previste da anni, sono solo sulla carta. Un luogo dove si entra per necessità e si esce con l’ambulanza, per essere trasferiti altrove, quando l’ambulanza è disponibile, visto che per 75.000
abitanti ne funziona solo una. Bene, se volete potete chiamarlo centro di raccolta, ambulatorio, ma di certo non ci sono i parametri per chiamarlo ospedale».
«Eppure – dicono – c’è chi si accontenta di risolvere i piccoli problemi, osannandoli come grandi cose fatte, mentre l’ospedale muore sotto gli occhi increduli dei cittadini gelesi.
La situazione è peggiorata, con il complice silenzio delle istituzioni e politica locale».
Il Comitato SOS Vittorio Emanuele III, aderisce alla manifestazione regionale che
si terrà venerdì, a Palermo, organizzato dai Comitati per la Salute di tutta la Sicilia. È stato predisposto un documento dove all’interno ci sono anche le rivendicazioni gelesi in ambito sanitario.
«Non siamo i soli – affermano Carfì e Franzone – in Sicilia ad avere un servizio sanitario indecente, ma i record negativi che Asp e Regione hanno raggiunto a Gela, non hanno eguali sull’isola. Oramai l’ospedale di Gela è l’ultimo degli spoke siciliani, di fatto superato persino da diversi ospedali di base. Ancora una volta reagiremo a questo massacro di servizi sanitari, lo faremo come siamo abituati a farlo: con i cittadini ed elettori di questo territorio».