Gela: Francesco incoraggia l’opera della Piccola casa della Misericordia. Lettera del papa alla comunità che aiuta gli ultimi
di Redazione
Mentre il mondo continua a vivere l’emergenza della pandemia provocata dal Covid-19 e cresce la preoccupazione per le conseguenze che questa avrà specialmente sui più poveri, papa Francesco invia una lettera al giovane sacerdote don Pasqualino di Dio, ricordando l’importanza della Piccola Casa della Misericordia di Gela, opera nata per suo espresso desiderio dopo alcuni giorni della sua elezione, quasi a voler ricordare, ancora, che sono i poveri e gli scartati quelli che pagano in questi giorni e pagheranno in futuro il prezzo più alto.
La lettera autografa è stata letta da monsignor Antonino Rivoli, Vicario Generale della Diocesi di Piazza Armerina, cogliendo tutti di sorpresa per l’attenzione che il Santo Padre, ancora una volta, ha avuto verso questo territorio pieno di potenzialità ma anche di difficoltà economiche e sociali. Nella lettera, Papa Francesco, definisce la Piccola Casa della Misericordia “un faro di luce e di speranza nel buio della sofferenza e della rassegnazione, un apprezzato segno di condivisione della Chiesa con i disagi e le fatiche del proprio popolo, un ammirevole esempio di carità evangelica e di Chiesa in uscita, che fa tanto bene alla comunità ecclesiale e a quella civile”.
Parole di esortazione, di sostegno e accompagnamento che testimoniano il ricordo orante del Pontefice per la Piccola Casa, operante nel territorio nisseno oramai da diversi anni grazie all’instancabile operativo ausilio dei propri volontari e grazie all’attenzione del vescovo Mons. Rosario Gisana e alla generosità di tanti privati. Sono varie oggi le opere svolte gratuitamente dal Centro e dalla Cooperativa Sociale “Raphael”: la mensa, il poliambulatorio medico, il dormitorio, il centro d’ascolto, le consulenze professionali, l’emporio dei vestiti, il servizio di trasporto persone in difficoltà, la mediazione familiare, il recupero scolastico e i laboratori artigianali di cucito, di falegnameria e di ceramica. “Incoraggio te e quanti collaborano ai tuoi progetti di bene – conclude Papa Francesco – a perseverare nella lodevole missione di testimoniare la tenerezza e la misericordia del Padre, offrendo condivisione e solidarietà ai più deboli e sfiduciati”.
“Ringraziamo il Santo Padre Francesco, – afferma don Pasqualino di Dio – che ci esorta ad andare avanti nella speranza. Questa lettera ufficiale è segno di affetto del Papa e anche di conferma per l’opera che nel silenzio tanti uomini e donne di buona volontà svolgono a servizio dei piccoli del Vangelo. Ringraziamo tutti coloro che ci aiutano, dai volontari ai benefattori, a proseguire in questo sogno d’amore, soprattutto durante questo tempo di confusione e di sofferenza causato in gran parte della pandemia. Tutti i servizi che si svolgono presso il nostro Centro hanno il loro fulcro nell’adorazione eucaristica perpetua: da qui arriva la forza e la provvidenza. Siamo chiamati in questo difficile tempo a volgere la nostra attenzione verso i più deboli e vulnerabili, senza far dominare la cultura dello scarto e del sospetto che deve essere sostituita con la promozione e la custodia dell’altro, certi che la vita si possiede solo donandola e il Signore non ci abbandona”.