Gela: prime aperture sulle royalties, incontro tra i sindaci e la segreteria di Schifani
di Redazione
Quello che reclamiamo è un diritto sacrosanto, il riconoscimento di una quota delle royalties sull’estrazione del gas naturale. Oggi possiamo dire di aver ottenuto l’attenzione da parte delle massime cariche della Regione. Lo ha detto il sindaco, Lucio Greco, al termine di un incontro con il capo di gabinetto della presidenza della regione, Salvatore Sammartano e con il capo di gabinetto, Marcello Caruso. I quali hanno confermato l’attenzione del presidente, Renato Schifani, sulla richiesta. Unico nodo da sciogliere riguarda la forma parlamentare da scegliere, se quella dell’emendamento al ddl Collegato bis, in agenda oggi all’Ars, oppure la scelta di una norma specifica da inserire nella prossima finanziaria. Quest’ultima sembrerebbe la via privilegiata.
Stamane i due massimi dirigenti della struttura di governo della regione sono stati a colloquio con i sindaci di Gela, Licata e Butera. Con Greco c’erano, infatti, il sindaco di Licata, Angelo Balsamo e il primo cittadino di Butera, Giovanni Zuccalà. In delegazione anche i presidenti dei consigli comunali e diversi esponenti politici, accompagnati dai parlamentari Nuccio Di Paola, Angelo Cambiano (M5S) e Giuseppe Catania (Fdi).
«Abbiamo motivato – dice il sindaco Greco – la nostra richiesta. E un diritto sacrosanto quello reclamato dagli enti territoriali in ordine alle royalties. Sono risorse naturali preziose, che vengono estratte dai nostri territori. Inoltre va considerato l’impatto ambientale che questa attività comporta oltre che il percolo che essa può rappresentare. E i vertici della Regione, incontrati oggi, hanno riconosciuto questo legittimo diritto a favore dei comuni».
Val la pena ricordare che lo sfruttamento dei giacimenti Argo e Cassiopea rientra in un quadro generale di sostenibilità energetica nazionale.
«Il comune di Gela – conclude Greco – ha compiuto il proprio dovere, rilasciando tutti i permessi in tempi rapidi. Ho avuto modo in passato di confrontarmi con il presidente Schifani il quale si era detto disponibile. Spero che adesso ci sia consequenzialità tra quello che è stato detto in questi mesi e che i nostri territori possano poter contare su una forma di ristoro sulle materie prime estratte».