Gela: prodotti ittici non tracciati, blitz nei lidi e punti di ristorazione. Controlli in spiaggia, due denunciati
di Redazione
Controlli in alcuni stabilimenti balneari dove sono emerse per l’aspetto igienico sanitario, criticità legate all’etichettatura e alla tracciabilità di prodotto ittico pronto a essere somministrato ai clienti. Il pesce ispezionato e non corrispondente alla normativa vigente, circa 30 chili di prodotto confiscati e avviati a distruzione e successivo smaltimento ai sensi di legge. L’esercente è stato sanzionato. I controlli sono stati condotti con la collaborazione del personale veterinario del Distretto Sanitario di Gela che da sempre in sinergia con gli uomini della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Gela, svolgono attività di prevenzione, e in taluni casi repressione di illeciti in materia igienico/sanitaria.
Nel corso degli accertamenti, i militari intervenuti, hanno rilevato diverse violazioni nell’ambito del demanio marittimo, e tra queste, l’occupazione abusiva di un’ampia porzione di spiaggia, circa 1000 mq, sottratta alla pubblica fruizione e pertanto all’intera collettività, mediante l’illecito posizionamento di ombrelloni e sdraio.
In un’altra operazione, la Guardia Costiera di Gela, si è vista impegnata presso l’argine di un fiume del territorio, dove ha accertato la presenza di una discarica abusiva di materiale inerte utilizzato per creare una rampa d’accesso sul fiume stesso. L’area in questione, che ammonta a circa 1000 mq, è stata posta sotto sequestro.
Un consuntivo parziale dell’attività svolta nella settimana di ferragosto appena trascorsa, vede il deferimento di due persone alla locale Autorità Giudiziaria, il sequestro penale di due aree per un complessivo di 2000 mq. tra arenile, materiale vario di arredo per la balneazione e terreno misto a inerti, l’elevazione di 15 sanzioni amministrative relative all’uso scorretto del demanio marittimo e alla violazione sulle norme della pesca e della commercializzazione del pescato, oltre che il sequestro amministrativo di un palangaro (attrezzo da pesca) illecitamente calato in mare da ignoti.