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Gela riabbraccia San Nicola di Mira, la preziosa statua lignea benedetta dal vescovo. Sarà venerata a San Francesco di Paola


di Redazione

Gela riabbraccia San Nicola di Mira, la preziosa statua lignea benedetta dal vescovo. Sarà venerata a San Francesco di Paola
14 Mar 2023

Nella chiesa di San Francesco di Paola, «dò Santu Patri», si è svolta recentemente la presentazione del restauro dell’antica statua di San Nicola Vescovo di Mira, il santo venerato a Bari, città che ne conserva le reliquie. Un momento vissuto con gioia dalla comunità cel centro storico legata da una fede alla chiesetta che si perde nelle antiche origini della tradizione cattolica locale. Terminati i mesi dell’accurato restauro, guidato dalla Soprintendenza di Caltanisetta e dall’Ufficio dei beni culturali e Arte Sacra di Piazza Armerina, la preziosa statua lignea policroma del XVII sec è stata presentata alla città. Il restauro si è reso possibile grazie al contributo dell’Associazione Ex-Allievi Liceo Classico Eschilo di Gela, del Lions Club del Golfo di Gela e di vari fedeli. La statua, anticamente, era venerata nella chiesa omonima edificata nel XVI secolo in piazza Sant’Agostino (accanto al teatro Eschilo). La Chiesa di San Nicola, negli anni Venti, era stata demolita, forse perché pericolante, e lo spazio ricavato, per decenni, è stato utilizzato quale deposito di automezzi della ex caserma dei Vigili del fuoco. Oggi, tra le mura di una vecchia chiesa e il suo suggestivo arco, ha sede un laboratorio culturale estivo in cui si alternano eventi musicai e culturali: “Eschilo Lab”. La statua di San Nicola, da sempre, è stata venerata dai fedeli gelesi, in particolare dai bambini, che per tradizione, come in tutti i popoli, rivedevano in San Nicola la figura di Santa Claus (Babbo Natale). C’era, inoltre, l’antica usanza, da parte dei bambini, di gettare i denti da latte nella tinozza posta ai piedi del Santo (cosa riscontrata anche nei reperti ritrovati nelle fasi di restauro) e, nel contempo, veniva recitava una preghiera: “San Nicola vola vola vola, io ti do u vecchiu e tu mi duni u novu”. \

La toccante cerimonia, dopo lo svelamento, ha visto la benedizione della statua da parte del vescovo, monsignor Rosario Gisana, e il canto del Vespro presieduto dall’archimandrita sua eccellenza reverendissima, monsignor Atanasie di Bogdania, cescovo vicario della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia con la partecipazione dei fratelli ortodossi e ucraini presenti in città per pregare per la pace.

Nel corso della serata si è tenuta la presentazione del restauro con la riproduzione fotografica delle varie fasi di lavorazione e di recupero da parte dei professori Antonio e Rosalia Teri di Partanna, gli interventi di don Giuseppe Paci, direttore dell’Ufficio diocesano dei Beni culturali e arte sacra, della professoressa Maria Grazia Falconeri presidente dell’Associazione Ex-Allievi Liceo Classico Eschilo di Gela, dell’avvocato Luigi Costa, presidente del Lions Club del Golfo di Gela e di padre Nicolae Chilcos decano per la Sicilia della Comunità ortodossa romena. «Siamo felici di consegnare – afferma don Lino di Dio, rettore della Chiesa di San Francesco di Paola – e concludere le fasi di restauro delle opere d’arti presenti a San Francesco di Paola, chiesa per tanti anni chiusa e ora diventata, grazie all’Adorazione eucaristica perpetua, cuore pulsante di preghiera dove molte persone, durante il giorno e la notte, trovano un posto dove ascoltare nel silenzio Dio e il loro cuore. Ringrazio i club, le associazioni e i fedeli che ci hanno aiutato a restaurare tutte le statue e le tele, patrimonio artistico che noi siamo chiamati a custodire e valorizzare».


Redazione
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