Gela rischia un nuovo delirio da Covid 19. Numeri da zona rossa negli ultimi 7 giorni
di Redazione
Siamo in pieno delirio da Covd 19 e con dati da zona rossa: 241 positivi in 7 giorni, ben oltre i 179 casi settimanali che delimitano l’argine per i lockdown locali (150 casi a settimana su 100 mila abitanti).
Perché, allora, Gela non si trova in zona rossa? A salvare la città dal lockdown sono i nuovi indicatori, entrati in vigore a luglio, che agganciano le ordinanze sulle zone rosse non più al solo dato numerico dei nuovi positivi ma anche ad altri parametri, come la pressione sugli ospedali. Ci salva, quindi, il fatto che i reparti Covid e le terapie intensive non sono più strapiene come nei mesi scorsi. Menomale.
Ma c’è poco da gioire di fronte all’ennesima giornata in trincea. Tra ieri sera e stamane la lampadina rossa del segnale d’allarme si è accesa in 24 classi, scuole di vario ordine e grado. Dalla Primaria alle Superiori. Il Servizio di Sanità Pubblica ha ordinato tamponi a tappeto e messo in quarantena intere scolaresche. Un centinaio tra alunni, studenti e insegnanti coinvolti. Un delirio, insomma.
Ieri la città ha fatto registrare 36 nuovi positivi, mentre, i casi totali, salgono a 339. Appena dieci giorni fa, il 30 novembre, erano al di sotto dei cento (95). Segno di un’accelerazione micidiale del contagio.
Ecco il report.
«Nelle ultime 24 ore riscontro di 37 pazienti positivi al SARS CoV-2, tutti in isolamento domiciliare: 10 pazienti di Mussomeli, 8 di Gela, 8 di Caltanissetta, 4 di Niscemi, 4 di Riesi, 2 di Butera e 1 di San Cataldo. Ricoverati in degenza ordinaria 2 pazienti: 1 di Butera e 1 di Niscemi. Guariti da Covid-19: 6 pazienti di Riesi, 5 di Gela, 3 di Mussomeli, 3 di Serradifalco, 1 di Caltanissetta, 1 di Acquaviva Platani, 1 di Niscemi e 1 di San Cataldo».
Per chi volesse approfondire, ecco i nuovi criteri sulle zone rosse.
Zona rossa – fascia ad alto rischio
A rientrare nella fascia con «lockdown sono le regioni o le singole aree con indice di rischio massimo. In base alle regole entrate in vigore il 23 luglio entrano in zona rossa le regioni nei cui territori c’è un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti e in cui si verificano entrambe le seguenti condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid 19 è superiore al 40 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è superiore al 30 per cento. Per queste zone scattano oltre alle restrizioni nazionali, quelle che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi due anni. E valgono per tutti, anche per ha il super green pass.
Si fermano tutte le attività non essenziali. Restano aperti supermercati, negozi di generi alimentari e farmacie. Ovviamente saranno sempre possibili gli acquisti online.
Chiusi anche bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie che potranno fare consegna a domicilio e asporto (fino alle 22 e con divieto di consumazione del cibo anche nelle immediate vicinanze). Quindi sarà possibile spostarsi fino alle 22 per comprare cibo da asporto da consumare a casa. Per bar e locali senza cucina e per quelli che fanno vendita al dettaglio di bevande l’asporto non è possibile dopo le ore 18.
Chiusi anche i musei, le mostre e le altre attività culturali. Restano aperte le biblioteche su prenotazione e gli archivi.
Restano aperte le industrie. I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza.
Anche in zona rossa saranno in presenza le scuole dell’infanzia, la scuola primaria e le tre classi medie. Per le superiori l’attività in presenza sarà garantita per una percentuale di studenti compresa tra il 50% e il 75% (si deciderà in base ai contagi e alla presenza di varianti).
Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori e la mobilità all’interno delle Regioni (in entrata e uscita dal Comune di residenza e all’interno del proprio comune se non per motivi di lavoro, malattia o estrema urgenza). Sarà sempre possibile il rientro al proprio domicilio o residenza. Gli spostamenti turistici saranno possibili anche verso altre Regioni con il Green pass.
Sospese le attività sportive dei centri all’aperto, tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva.
Sempre possibile l’attività motoria nelle vicinanze della propria abitazione con mascherina e da soli e l’attività sportiva svolta all’aperto e individualmente, anche con la bicicletta.
Sono sospesi tutti i servizi alla persona tranne barbieri, parrucchieri, lavanderie e pompe funebri.
Il personale pubblico farà in presenza unicamente le attività che la richiedono, usando per il resto unicamente lo smartworking.
Gli spostamenti verso Comuni diversi da quello in cui si abita sono vietati, salvo che per specifiche esigenze o necessità fra questi andare a fare la spesa anche in un altro Comune vicino se il proprio Comune non dispone di punti vendita o se nel Comune vicino al proprio ci sono maggiori disponibilità anche in termini di maggiore convenienza economica.