Avere dei lettori che assolvono con passione al ruolo di «sentinelle» rappresenta, senza dubbio, uno dei piaceri per chi impronta un giornale come fosse una sorta di voice village delle città in cui è diffuso. Accade a Gela come a Niscemi, Mazzarino, Butera, nei diversi centri del Vallone che ci seguono e apprezzano. E pure a Licata come a Caltagirone. A Piazza Armerina come nel Ragusano. Così accade che qualcuno si indigni se nelle coreografie del wedding, si esageri un po’ con gli ingredienti. Ci segnalano il sagrato della Chiesa Madre, il duomo della città di Gela, all’indomani di una celebrazione di nozze piuttosto ricca. Gli sposi, i festoni, i fiori, gli invitati nella loro impeccabile eleganza. E poi la cerimonia dello «stappo», che dopo i diciottesimi inizia a prendere piede anche all’uscita degli sposi. Con l’immancabile pioggia di riso.
Risultato? Una bottiglia di prosecco abbandonata sui gradoni, proprio davanti al portale principale della Matrice. Bicchieri di plastica lasciati a terra, sopra una distesa di riso.
Bello festeggiare, ma facciamolo con un pizzico di senso civico in più. Che non guasta.
Vale anche, se non soprattutto, per chi abbandona vassoi di carta e scatole della pizza. Box di cartone e paper cups di questo o quel famoso fast food. Perché è bello mangiare le patatine appoggiati allo scooter, facendo quattro risate tra amici. Ma poi il cartone bisogna gettarlo nei cestini della differenziata. Potrebbe far bene all’amata Gela. Ed eviterà che qualcuno s’indigni. Come in nostro lettore – reporter, che ringraziamo per la segnalazione.
E per la foto che pubblichiamo