Gela, royalties sul gas, paradigma sacro. Di Stefano: «Nostri politici si attivino all’Ars»
di Redazione
«Nostro il gas, nostre le coste e allora nostre le royalties. È questo adesso il comandamento politico sacro che deve tracciare la direzione da seguire in Ars. Non c’è altra direzione se non questa». Lo dice Terenziano Di Stefano, già vicesindaco e consigliere comunale, leader di Una Buona Idea e candidato sindaco in pectore dell’area civica. «Allo stato – afferma – benché siano state riconosciute royalties alle marinerie locali di Gela, Licata e Porto Empedocle nella misura di 5 milioni di euro, nulla è invece previsto per i comuni interessati dalle estrazioni del gas naturale per il progetto Argo Cassiopea. Per conseguenza naturale di un comandamento sacro che deve prevedere il riconoscimento ufficiale delle royalties, è necessaria una modifica a quella norma iniqua che esclude i comuni dal riparto delle royalties. Quella modifica va apportata senza più esitare perché da quella eventuale modifica dipende il riconoscimento ufficiale dei ristori ai Comuni interessati dalla estrazione del gas naturale».
«Fosse anche per la posa di una sola tubazione, su questo non deve esserci dubbio, ai comuni spetta il diritto sacro alle royalties. Quindi se non ora quando? Questo è il tema del secolo per i comuni del Golfo di Gela (Gela, Niscemi, Butera e Licata) e i nostri riferimenti politici regionali non possono sottrarsi alle richieste dei nostri/loro cittadini, tutto sarebbe imperdonabile.
A loro chiedo di votare martedì prossimo l’emendamento al collegato bis, presentato dagli esponenti del M5s a cui va il mio totale apprezzamento, e di partecipare al processo di riconoscimento dei ristori quali deputati del territorio, nessuno escluso. Anzi, chiedo ai consiglieri comunali dei comuni interessati, che hanno i loro riferimenti in Regione di incidere concretamente. Su un tema di tal tipo , trovo impensabile possano esserci dubbi di sorta circa l’opportunità o meno di visione o decisione da prendere. Non ci sono altre vie, si deve approvare martedì in aula, questo deve essere il nostro comandamento: nostre le coste, nostro il gas e allora nostri i ristori. Alla domanda ipotetica: preferisci riconoscere o non riconoscere le royalties ai comuni del quale sei riferimento, c’è solo un’unica risposta da dare con i fatti e confido che le prossime attività regionali vadano nella direzione della concretizzazione del diritto che spetta ai comuni».
«Infine – conclude – l’appello alla città, ai politici del territorio, alle associazioni datoriali e sindacali a non rimanere in silenzio, ci giochiamo tutto in 48 ore».