Gela: schianto sulla SS 626, tre morti e due feriti. Uno è grave, trasferito in Rianimazione
di Massimo Sarcuno
Non ce l’ha fatta l’autista dell’ambulanza dell’ospedale di Gela, rimasto incastrato fra le lamiere della cabina di guida del mezzo di soccorso, dopo l’impatto con una Nissan «Juke». Tiziano Iudica, 49 anni, è purtroppo la terza vittima del grave incidente della strada verificatosi nel tardo pomeriggio, intorno alle 17.15, sulla statale 626 per Caltanissetta, all’altezza dello svincolo per Butera. Le sue condizioni erano subito apparse gravi, poi, intorno alle 20 la tragica notizia del decesso.
«Un ragazzo splendido – ce lo descrivono colleghi e amici – l’amico o il fratello che tutti vorremmo avere». Lascia una figlia in età adolescente, i genitori, una sorella e fratello che lo adoravano. «Come non amare Tiziano – raccontano i colleghi – mai uno screzio, mai una parola fuori posto. Siamo distrutti dal dolore».
Un dolore espresso anche sui social dai tanti amici e conoscenti: «un ragazzo fantastico», «dolore senza fine» tra le espressioni più usate per descrivere Tiziano Iudica.
La conferma del decesso ha aggravato il bilancio di un incidente che era subito apparso terribile: due delle persone coinvolte erano venute a mancare nel pomeriggio, morti sul colpo nell’impatto.
L’ambulanza condotta da Iudica era partita stamane alle 7.30 dall’ospedale «Vittorio Emanuele» alla volta del «Sant’Elia» di Caltanissetta, con in carico un paziente, bisognoso di una consulenza nell’unità di Emodinamica del capoluogo. Sulla strada del ritorno, nel pomeriggio, il tragico impatto, sulla SS 626, all’altezza dello svincolo per Butera. Erano da poco trascorse le 17 quando il mezzo di soccorso ha impattato con una Nissan che viaggiava in direzione Caltanissetta. Uno scontro frontale, terribile. Sul colpo sono deceduti il paziente dell’ambulanza, Francesco Cannnia, 77 anni, di Niscemi, e l’autista della «Juke», Luigi Guarnaccia, 46 anni, di Catania.
Iudica è rimasto incastrato nella cabina di guida. I mezzi di soccorso sono intervenuti con tempestività. Un infermiere a bordo dell’ambulanza è stato trasferito in elicottero al Sant’Elia. Ha riportato un trauma facciale e una grave compressione del torace: le condizioni sono critiche.
L’infermiere, in serata, è stato intubato e sottoposto a ventilazione assistita. I medici ne hanno disposto il trasferimento nell’unità di Rianimazione (aggiornamento delle 21.30).
Il medico di bordo, un cardiologo che aveva in cura il paziente cardiopatico (poi deceduto nell’impatto) ha riportato solo traumi lievi. Soccorso e trasferito a Gela è stato sottoposto ad accertamenti.
I soccorritori hanno tentato in tutti i modi di strappare l’autista dalle lamiere dell’ambulanza incidentata. Iudica però, purtroppo, non ce l’ha fatta.
Sulla scena dell’incidente è in corso la rimozione dei veicoli. Ora sarà la procura di Gela, competente per territorio, a svolgere le indagini del caso. E stabilire eventuali responsabilità. Nessuna ipotesi filtra, le indagini vengono condotte nel massimo riserbo.
Un incidente frontale con quella dinamica, in una strada abbastanza larga e agevole qual è la 626 può avere poche precise cause: una distrazione, un sorpasso azzardato, un malore di uno dei due conducenti. Tutti interrogativi sui quali stanno lavorando forze dell’ordine e magistrati.
Rabbia e dolore sono i sentimenti che si sono diffusi molto presto in città per le vittime e i feriti di questa tragedia della strada.
Ai quali non può che andare vicinanza e sentite condoglianze.