Gela, sosta «creativa» nel parcheggio dell’ospedale? Adesso arriva il carro attrezzi
di Redazione
Una volta c’era l’ingegno italiano: questo popolo di santi, poeti, navigatori. E alcune sue celebri varianti, quali, ad esempio, la creatività e la furbizia dei napoletani. La scaltrezza dei romani, l’operosità dei milanesi. O se vogliamo dei ragusani. Mai, però, mettere in dubbio la creatività dei gelesi nel trasgredire le regole del codice della strada. «Gela è l’unica città al mondo in cui si parcheggia nelle rotatorie» disse tempo fa un questore di Pubblica Sicurezza, appena insediato a Caltanissetta. Forse non era stato nel parcheggio dell’ospedale «Vittorio Emanuele» dove poco ci manca che le auto le parcheggiano dentro ai reparti di degenza. Così, un utente, ci invia un’istantanea di una Fiat «Punto» vecchio modello, che il proprietario, non trovando altro posto, ha deciso di parcheggiare nello spazio verde che costeggia l’ospedale. Questo dopo aver «arrotato» il marciapiede.
E che dire della «Panda» lasciata dall’automobilista davanti al «tunnel» di disinfezione delle ambulanze Covid?
Ma attenzione, d’ora in poi la sosta selvaggia all’interno del parcheggio ospedaliero rischia di costare cara ai trasgressori. La direzione dell’Asp, chiarito che si tratta di area privata, nella quale la Polizia Municipale non ha competenze dirette (sulla rimozione), ha stipulato una convenzione con una ditta esterna. Tutte le auto in zona rimozione, per intenderci, lasciate nelle aiuole, davanti al percorso delle ambulanze Covid e in altri spazi nei quali è severamente vietata la sosta, subiranno la rimozione forzata con pagamento delle relative spese.
«Eravamo arrivati al limite – raccontano alcuni operatori sanitari – invece di pensare ai pazienti Covid e a disinfettare le ambulanze, dovevamo andare a cercare i proprietari delle auto parcheggiate senza alcun criterio. Come stamattina. Che abbiamo atteso tre ore nella speranza di poter entrare nell’area per disinfettare il mezzo dopo un trasporto Covid. Poi è arrivato il carro attrezzi. Ci dispiace per chi subisce la rimozione ma la sosta selvaggia rischia di paralizzare alcuni servizi».