Un vasto giro di spaccio di sostanze stupefacenti è stato scoperto dai Carabinieri del Reparto Territoriale che durante la notte appena trascorsa hanno eseguito 9 arresti (4 ai domiciliari), 4 misure cautelari dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e presentazione alla polizia giudiziaria. Tredici in tutto i provvedimenti emessi dal Gip, su richiesta della locale
Procura. Altre 9 persone figurano denunciate a piede libero per un totale di 22 indagati. Tra i fatti contestati non solo episodi di spaccio, in prevalenza cocaina e marijuana, ma anche una rapina a mano armata e un tentativo di furto all’interno di un’abitazione. Quest’ultimo episodio consumato nella casa di un defunto, mentre la vedova e i familiari erano in chiesa per i funerali. Uno spaccato dal quale emergono spregio delle regole e attitudine, da parte di alcuni giovani coinvolti, all’uso della violenza, anche delle armi, se necessario.

I nomi degli arrestati.

In carcere:

Piero Francesco Frazzitta, alias «Pingo», 23 anni

Daniele Nocera, 25 anni

Andrea Tomaselli, 30 anni

Giuseppe Radosta, 33 anni

Emanuele Faraci, 43 anni.

Ai domiciliari:

Salvatore Iudica, 55 anni

Cristian Mario Marino, 33 anni

Maykol Fusco, 21 anni (di Vittoria)

Francesco Ascia, 23 anni.

Misura dell’obbligo di dimora:

Fortunato Cassarino 22 anni

Giuseppe Andrea Gammino, 21 anni

Concetta Cavallo, 31 anni

Francesco Nicosia 21.

Il provvedimento restrittivo
Sono 22 le persone complessivamente indagate nell’operazione. Le indagini, svolte dai militari della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile tra maggio e ottobre del 2020, hanno consentito di evidenziare le condotte degli indagati, allo stato delle indagini ritenuti attivi nello spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori, in circa sei mesi di lavoro, hanno raccolto elementi indiziari in ordine a più di 200 episodi di spaccio di cocaina, marijuana e hashish, avvenuti generalmente nella zona della Stazione Ferroviaria di Gela.

Gli indagati.

Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare spiccano Piero «Pingo» Frazzitta, arrestato due anni addietro nell’ambito di un’indagine su una serie di furti notturni con spaccata delle vetrine di negozi e tabaccherie. Gli inquirenti definiscono preoccupante il livello criminale del giovane, appena 23enne, ma già «disposto a tutto» pur di recuperare denaro da investire nello spaccio di droga.

Altro soggetto di una certa caratura, secondo gli inquirenti, sarebbe Daniele Nocera, autore di almeno una sessantina di episodi di spaccio. Nel giro dei suoi clienti anche qualche nome noto. Tra gli arrestati figura anche Giuseppe Radosta, titolare di una tabaccheria, al quale i carabinieri attribuiscono una sessantina di episodi di spaccio. Secondo gli investigatori avrebbe utilizzato il proprio esercizio commerciale, sul lungomare, quale base dell’attività illecita, provvedendo anche a rifornire a domicilio alcuni clienti. Per eludere i sospetti, sempre secondo la teoria dell’accusa, avrebbe condotto le consegne in compagnia della moglie, anche lei indagata, e della figlioletta in tenera età.

Maykol Fusco, vittoriese, con forti agganci nel gruppo di Gela, secondo i pm manteneva i contatti con un grosso fornitore di Catania. Quello etneo era infatti il principale canale per la produzione della sostanza stupefacente, mentre la marijuana e l’hashish erano di produzione locale ma sempre gestite da soggetti esterni al contesto gelese.

Le intercettazioni.

Ind 1: «Allora, perché mi dici che sei pronto? Io sono pronto, lo sono da una settimana».

Ind 2: «Pure io sono pronto, lo siamo entrambi».

I due progettano un’azione criminale. Parlano nel soggiorno di casa del primo soggetto. A quel punto in scena entra un terzo giovane.

Ai due si aggiunge un terzo indagato:

Ind 1: «In queste cose il rischio c’è sempre».

«Lo so cosa ti sto proponendo, qua o sei in galera o sei morto».

Ind 3: «Andate da P. a Spinasanta, e andate a provare. Al poligono».

Ind 1: «Non dobbiamo imparare a sparare, non c’è bisogno d’arte. te la punto in faccia e tiro il grilletto. Gliel’appoggio direttamente, il bollo gli faccio» (ride).

Ind 3: «E vedi come si sposta di 50 centimetri».

Ind 1: «Ma se ci andiamo io e lui nel giornale non ci vedi. Stasera te li sbattiamo qua… pà pà pà». (mima il gesto di sparare).

Ind 3: «Sì, a Balate» (in carcere).

L’assalto al bar della Stazione.

Secondo la tesi dell’accusa, tra i destinatari della misura cautelare figurano gli autori di una rapina a mano armata, consumata a Gela il 29 maggio 2020 e di un tentativo di furto in abitazione, commesso sempre a Gela il 17 luglio 2020. Alle 22 circa del 29 maggio 2020, due giovani armati di pistola e travisati da passamontagna, hanno fatto irruzione nella tabaccheria della Stazione ferroviaria di Gela e, dopo aver aggredito un dipendente presente nel locale, si sono impossessati dell’incasso e di numerosi tagliandi “Gratta e Vinci”.

Ladri acrobati.

Il tentato furto contestato a due degli indagati, invece, si è verificato il 17 luglio 2020, ai danni di un appartamento occupato da una coppia. L’abitazione era vuota, in quella circostanza, perché la proprietaria, una vedova, accompagnata dai familiari e amici, era ai funerali del marito, spirato giorni prima. Due giovani, arrampicandosi dal tubo di scarico delle acque piovane, posto sul prospetto di una palazzina del rione Albani Roccella, avevano raggiunto il balcone della cucina e, dopo aver scassinato la porta finestra, si erano introdotti all’interno, sicuri del fatto che non vi fosse nessuno. Era però andata male, il bottino era stato quasi nullo. «Abbiamo trovato solo fame» riferisce uno degli indagati, mentre il suo dialogo viene intercettato dai carabinieri.
In costanza di indagini, sono state già arrestate in flagranza di reato 5 persone e sequestrati
diversi e significativi quantitativi di sostanze stupefacenti. L’operazione di questa notte ha visto impegnati decine di militari dell’Arma dei Carabinieri.

(Nella foto uno dei malviventi arrestati, in azione durante il furto al bar della Stazione)