Gela: tentato omicidio Palmeri, chiesto processo per 7 persone. Mire sul giro di affari del fieno
di Redazione
Ci sarebbe l’interesse sul fruttuoso mercato del foraggio, le gigantesche rotoballe di fieno dietro al tentato omicidio di Carmelo Palmeri, ferito a colpi d’arma da fuoco in contrada Manfria nel pomeriggio del 3 luglio di tre anni fa. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Sicilia, stamane in edicola, dietro a quel tentato omicidio ci sarebbero Orazio e Giuseppe Pisano padre e figlio, Emanuele Pisano, Giuseppe Vaccaro, Pericle Ignazio Pisano, Fabio Russello e Vincenzo Alabiso. La procura, per quei fatti, ha chiesto il rinvio a giudizio dei 7, accusati a vario titolo e per diversi capi d’imputazione, che vanno dal tentato omicidio al porto e detenzione illegale di armi e munizioni, estorsione, furto e danneggiamento seguito da incendio. Decisive ai fini della ricostruzione dei fatti le intercettazioni realizzate dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela nel luogo di degenza in cui Palmeri era stato ricoverato dopo il fatto di sangue. I Pisano avrebbero preteso una quota sul ricavato della produzione del fieno. Palmeri e un suo socio, dopo aver ceduto alle prime richieste, pagate in circa 4.500 euro tra contanti e assegni, si era ribellato incurante della minaccia dei suoi aguzzini. Questi, dopo aver prospettato la distruzione mediante incendio di un migliaio di rotoballe, erano passati a un’azione ben più pericolosa. Un progetto di omicidio ai danni di Palmeri, ordinato secondo l’accusa da Pisano e affidato al figlio di quest’ultimo, Giuseppe. Piano che per fortuna non andò a termine in quanto Palmeri scampò all’agguato.