Gela, treni vecchi e lenti come trent’anni fa. La linea per Catania chiusa dal 2011
di Redazione
La strada ferrata tra Gela e Caltagirone, chiusa da più di 12 anni a causa del crollo di un viadotto, è l’emblema di una rete di trasporto sgangherata e da Terzo Mondo. Treni vecchi, in media 18,1 anni di vita, linee inesistenti come la Gela – Caltanissetta, cruciale per tantissimi pendolari: poche corse e una media di quasi due ore. O paradossi come la Palermo – Trapani: per 106 chilometri occorrono in media 4 – 5 ore in treno con uno o due cambi. Il nuovo report Pendolaria, presentato oggi a Messina, racconta “un Paese caratterizzato da nodi irrisolti tra ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra nord e sud su qualità e quantità del trasporto su ferro”, spiega Legambiente. Affrontando la nota dolente delle linee ferroviarie chiuse e sospese ormai da anni, Legambiente cita l’esempio della Caltagirone-Gela, chiusa a causa del crollo del Ponte Carbone l’8 maggio 2011 o le linee a scartamento ridotto che da Gioia Tauro portano a Palmi e a Cinquefrondi in Calabria, il cui servizio è sospeso da 11 anni e dove non vi è alcun progetto concreto di riattivazione.
«Bisogna – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – invertire la rotta e puntare su importanti investimenti per il nostro Paese, a partire dal Mezzogiorno, finanziando le prioritarie infrastrutture: ossia nuove linee ferroviarie a doppio binario ed elettrificate, treni moderni, veloci, interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilità dolce, garantendo accessibilità e uno spostamento dignitoso e civile. Oggi la vera sfida da realizzare al 2030 è quella di un cambiamento profondo della mobilità nella direzione della decarbonizzazione e del recupero di ritardi e disuguaglianze territoriali».
«In Sicilia e Calabria – dichiarano Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria e Tommaso Castronovo presidente Legambiente Sicilia – si continua a viaggiare e a spostarsi quasi come trenta anni fa – mentre – servono collegamenti più sicuri e frequenti con l’adeguamento delle linee anche ai fini dell’alta velocità, treni tecnologicamente avanzati, stazioni rinnovate ed accoglienti. Quello di cui abbiamo bisogno è il triplo degli investimenti programmati, già da diversi anni, per migliorare e ampliare l’offerta del servizio e il materiale rotabile oltre ad informazioni puntuali nel rispetto dei diritti dei passeggeri».