Gela, tutti in corsa appassionatamente. Nomi e spifferi a 15 giorni dalla chiusura delle liste
di Redazione
La destracentro cerca ancora il candidato presidente, il Pd prova a blindare Caterina Chinnici con quattro liste, nove potrebbero essere quelle a sostegno di Cateno de Luca. Che succede a due settimane dalla presentazione delle liste elettorali per il rinnovo dell’Ars e la scelta del governatore? Regna ancora l’incertezza. Mancano 47 giorni all’election day e molti partiti, alleanze, contenitori sono ancora vuoti, con dentro molti «forse» e «vediamo». Proviamo a guardare in provincia di Caltanissetta.
In Forza Italia l’onorevole Michele Mancuso guiderà la lista per le regionali 2022. Con lui, in campo, Salvatore Sammito, presidente del consiglio comunale di Gela e Rosa Cirrone Cipolla, da Niscemi, lady 1.545 preferenze alle comunali di giugno. Smazzando partiti e possibili liste ecco il curioso caso del Movimento Cinquestelle, fuori dal campo largo alle Politiche, alleato, invece, in Sicilia. Sotto l’effigie grillina i nomi certi in provincia potrebbero essere quelli di Nuccio Di Paola, attuale referente regionale M5S e di Ketty Damante. Ma siamo alle ipotesi, non ancora corroborate dall’ufficialità.
Qualcosa si muove al centro. Ma quale centro? La pietra angolare, al momento, poggia sul patto tra Noi con l’Italia di Maurizio Lupi e l’Mpa del redivivo Raffaele Lombardo. L’ex viceré di Sicilia punta tutte le fiches su Saro Caci, primario di Pediatria al «Vittorio Emanuele» di Gela: un tecnico, sì, ma anche un autonomista della prima ora.
Sempre al centro viene data come possibile la discesa in campo di Silvio Scichilone, coordinatore provinciale dell’Udc. Nei giorni scorsi, un altro esponente storico del centro in provincia, Angelo Bellina, ex vicesindaco di Riesi e fedelissimo di Roberto Lagalla, ha annunciato la propria candidatura per un seggio all’Ars, senza svelare ancora il nome della lista di appartenenza.
Piccola parentesi: quelli che non si candidano. Contattati, corteggiati, avrebbero detto già di no.
Angelo Fasulo, ex sindaco di Gela, si dice non interessato.
Non saranno della partita neppure i consiglieri gelesi Giuseppe Spata e Emanuele Alabiso (Lega), né l’ex vicesindaco Simone Siciliano, tutti qualche mese fa, finiti sul novero dei potenziali candidati all’Ars.
Sempre nell’area Dem ci sarebbero i «no, grazie» di Miguel Donegani e Annalisa Petitto. Rifiuti confidati ad amici e sostenitori. Entrambi forse (forse?) guardano alla corsa per la sindacatura nelle loro città (Gela e Caltanissetta).
E visto che la pallina della roulette è già sul rosso, parliamone subito.
Con la probabile rinuncia alla candidatura di Peppuccio Arancio, parlamentare in carica, il Pd sembra pronto a schierare il segretario provinciale, Peppe Di Cristina. L’altro nome dovrebbe essere quello di Marco Andaloro, già assessore a San Cataldo. Si era dimesso a maggio per rispondere all’invito del circolo cittadino che gli aveva chiesto di misurarsi per per un seggio all’Ars. A turbare i sonni del segretario potrebbe essere ora il nodo quote rosa. Dopo il probabile «no» di Petitto e il gelo con Federica Giorgio, il partito potrebbe puntare su Elisa Carbone, componente del direttivo regionale, già sindaca di Sommatino, in verità data con ambizioni, almeno stante ai si dice, di una candidatura alle Politiche.
Pure la Lega sarebbe già avanti con il lavoro. Salvini ha chiesto al suo plenipotenziario, Alessandro Pagano, di fare presto e bene. Certo appare il nome di Oscar Aiello, già coordinatore provinciale. Molto probabile anche la discesa in lista del medico chirurgo di Gela Roberto Alabiso. Quanto alla componente femminile, la scelta della candidata non è ancora certa. Valentina Spinello, ex assessora alle Politiche sociali di Niscemi, sembra non aver dato la propria disponibilità.
In Fratelli d’Italia i nomi che circolano sono quelli di Giuseppe Catania, sindaco di Mussomeli, Gianluca Bruzzanti, capogruppo a Palazzo del Carmine e Pino Federico, ex presidente della Provincia.
Pure qui il nodo quote rosa è ancora da sciogliere.
Poi c’è ancora il vasto capitolo delle Politiche ancora in sospeso. Dove non solo nomi e liste ma perfino le alleanze sono in precario equilibrio, malgrado si voti il 25 settembre. Da un giorno all’altro, di ora in ora, lo scenario può ancora cambiare. E se qualche tessera del domino dovesse saltare… pure la Sicilia e lo schema provinciale “di cui sopra” potrebbero subire scosse. Se non essere travolti da una qualche variabile inattesa.