Passa in commissione Bilancio, all’Ars, la norma che riconosce ai comuni di Gela, Licata e Butera l’indennizzo per le attività estrattive inerenti ai giacimenti off shore, quelli localizzati nel mare territoriale antistante le coste, relative alle attivate dal 2024. La quota fissa sarà pari al 30 per cento dell’aliquota prevista dal decreto legislativo del 1996. Un riconoscimento che la Regione si impegna a garantire ai comuni rivieraschi in virtù della norma che stabilisce un’aliquota pari al 55 per cento – a favore delle Regioni – che il titolare di ciascuna concessione di coltivazione in mare è tenuto a corrispondere. Perplessità erano emerse durante il dibattito in commissione sul limite normativo – solo tre comuni – che invece andrebbe rimosso per estendere la possibilità di indennizzo alla generalità dei territori costieri nelle medesime condizioni, ovvero, tutti quei comuni aventi la presenza di impianti estrattivi in mare aperto. Altro rilievo era emerso sul riferimento temporale contenuto nella proposta – royalties solo per gli impianti avviati a partire dal 2024 – quanto invece il diritto potrebbe interessare anche le produzioni off shore esistenti.
«Ringrazio il governo regionale – sottolineata Michele Mancuso, parlamentare regionale di Forza Italia – e il presidente Schifani per aver mantenuto un impegno fondamentale per le città di Gela, Butera e Licata. Il prezzo pagato in tanti anni di disagio per la salute dei cittadini finalmente trova un segnale di vicinanza delle istituzioni politiche. È certamente un primo passo e sono sicuro che il parlamento tutto, durante la discussione in aula, saprà apprezzare questo segnale verso un giusto e meritato riconoscimento. La norma è passata in commissione è fissa la quota delle royalties al 30 per cento».