«Istituire una Zes per poi respingere al mittente i progetti d’investimento, motivando tale decisione con un paventato e non meglio specificato effetto cumulo, se non è una beffa poco ci manca». Lo si legge in una nota di Sicindustria Caltanissetta. «Tant’è – argomenta l’associazione degli industriali nisseni – che lo stesso commissario straordinario della Zes Sicilia orientale, Alessandro Di Graziano, in una nota inviata a Comune, Irsap, assessorato regionale delle Attività produttive e al Territorio e Ambiente, ha sottolineato l’impossibilità di svolgere nell’Area Nord 2 l’attività istituzionale. Questo significa che c’è il concreto rischio di vedere svanire la Zes da Gela, con ciò che questo comporterebbe per lo sviluppo del territorio».

A determinare “questo paradosso”, la decisione comunicata dal Suap di “improcedibilità con archiviazione del procedimento” della richiesta, presentata nel 2019 ma esitata solo nel 2022, della società Icaro Ecology di avvio dell’attività produttiva in zona industriale Nord 2. Nello specifico, secondo il Suap, “nell’Area oggetto di insediamento sono stati già ospitati altri interventi e l’insieme degli stessi avrebbe determinato un effetto di cumulo che ulteriori interventi integrerebbero. Senza specificare, però, così come rileva Di Graziano, “quale sia la soglia di cumulo e se essa sia stata preventivamente individuata dal Comitato tecnico-scientifico che doveva insediarsi presso il Comune.

«La semplice ipotesi – denuncia Sicindustria – di una riperimetrazione della Zes del territorio gelese che escluda completamente l’area industriale nord 2 dovrebbe spingere tutti alla riflessione. Si tratta di una eventualità che il territorio deve scongiurare perché finirebbe col bloccare ogni nuovo investimento produttivo e, al tempo stesso, penalizzare chi già opera in quell’area impedendogli di accedere agli incentivi correlati alla zona economica speciale».