Vincenzo La Porta, più forte del Covid. Parte da Bologna e pedala fino a Niscemi
di Alberto Drago
In viaggio per raggiungere la famiglia e gli amici di sempre per le ferie estive: partito lunedì 2 agosto alle 6 del mattino in bici da corsa da Savigno (Bologna) dove vive e lavora alla Ducati, fino a Niscemi.
Ad attenderlo dopo il Quartararo c’erano gli amici dell’Asd “Cicli Buccheri” che lo hanno festeggiato con una doccia di prosecco, tanti brindisi e una torta con incisa la scritta “Partenza Bologna – Arrivo Niscemi”.
Protagonista dell’impresa è Vincenzo La Porta, 32 anni, di Niscemi, capace di una avvincente sfida solitaria con se stesso durata 7 giorni nei quali ha attraversato l’Italia lungo il litorale tirrenico percorrendo complessivamente 1.415 chilometri.
Una straordinaria e faticosa impresa quella del giovane niscemese scaturita dalla sua grande passione sportiva per il ciclismo che ha sempre praticato a carattere amatoriale e che ha affrontato pedalando a lungo nell’asfalto reso caldo durante il giorno dall’alta temperatura dei raggi solari estivi e mettendosi a dura prova, specialmente nelle salite.
Vincenzo La Porta ha pianificato l’attraversamento dell’Italia con la sua bici da corsa da Nord a Sud suddividendo l’intero percorso in sette tappe: la prima, di 150 Km da Savigno a Livorno; la seconda di 170 Km da Livorno a Orbetello; la terza di 190 chilometri da Orbetello ad Anzio.
La quarta di 215 chilometri da Anzio a Torre Annunziata; la quinta di 315 chilometri, da Torre Annunziata a Torremezzo di Falconara; la sesta di 185 Km da Torremezzo di Falconara a Messina e, la settima di 185 chilometri da Messina a Niscemi.
E ciò nonostante il ciclista niscemese, non abbia potuto allenarsi bene come avrebbe voluto, poiché due mesi fa circa, essendo risultato positivo al Covid 19, si è trovato costretto ad un isolamento domiciliare di 45 giorni. Poi risultato negativo al tampone e guarito dal Covid 19, ha deciso ugualmente di mettersi in sella alla sua bici da corsa. Con appena due settimane di allenamento, deciso a portare a termine e con ferrea volontà la sua grande e straordinaria impresa.
Tutto questo nonostante il peso di 11 chili in più nella sua bici per il trasporto di uno zaino di 7 chili e di un bauletto di 3 chili collocato sotto la sella.
«È stata durissima – dice La Porta – pedalare di giorno e fermandomi ogni fine tappa soltanto di sera per ripartire la mattina dopo, ma ce l’ho fatta. Ho lavorato per 20 anni da Cicli Buccheri dove ho acquisito la passione per il ciclismo.
Sport che ho praticato a carattere amatoriale e semiprofessionistico partecipando a tante gare e con ottimi piazzamenti. Poi dalla passione per le bici ho acquisito quella per le moto, ma il ciclismo continuo ugualmente a praticarlo. Per l’anno prossimo – conclude – ho in mente il giro della Sicilia. Sempre in bici da corsa».