Lavoro libero, prima difesa contro la mafia
di Redazione
«Il lavoro è libero», è il motto che campeggia su un banner esposto nelle sedi di Agrigento, Caltanissetta ed Enna della Cisl nel ricordo di Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta alla mafia, vittima, il 23 maggio 1992, della strage di Capaci. «La nostra è un’iniziativa sentita e dovuta – dice Emanuele Gallo, segretario generale Cisl delle tre province – per tenere vivo il ricordo di quanti sono stati vittima del sistema mafioso e per lanciare un messaggio chiaro: il lavoro è libero e rende liberi.
Dove c’è lavoro giusto – nei diritti riconosciuti, nelle condizioni di sicurezza, nella congrua retribuzione – la criminalità non trova spazio che invece prospera dove tutto questo viene negato. I diritti non sono privilegi e scambiarli come tali è azione strumentale, volta a negarli. E’ lì che si annida il potere delle mafie».
«Nel tempo – afferma Gallo – il mondo sindacale si è sempre impegnato nella strenua difesa di ciò che non può essere una concessione ed il lavoro di certo non lo è. Il nostro quotidiano impegno è una condotta testarda alla quale mai rinunceremo. E’ il miglior modo per onorare l’abnegazione e gli sforzi delle vittime che, per favorire l’affermazione della giustizia e dell’onestà, hanno perso il supremo bene della loro vita. Queste nobili considerazioni devono spingere tutti noi, per il ruolo che ricopriamo e le responsabilità che esercitiamo nell’ambito della vita civile, a continuare a batterci per puntare a migliorare una società che sia sempre più equa e solidale».