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L’ospedale «Basarocco» festeggia 145 anni di attività. Stamane cerimonia alla presenza del sindaco e dei vertici Asp


di Salvatore Federico

L’ospedale «Basarocco» festeggia 145 anni di attività. Stamane cerimonia alla presenza del sindaco e dei vertici Asp
28 Feb 2023

Ha 145 anni ma non li dimostra. Anzi, negli ultimi tempi, si è particolarmente ringiovanito. È l’ospedale cittadino Suor Cecilia Basarocco, cui stamattina la comunità niscemese ha festeggiato alla grande il suo secolo e mezzo (meno un lustro) di vita. I festeggiamenti si sono svolti presso i locali dell’attiguo Museo Civico, ex sede del vecchio ospedale. Presenti alla cerimonia, oltre a un folto pubblico di cittadini, il commissario straordinario dell’Azienda provinciale di Caltanissetta, ingegnere Alessandro Caltagirone, il sindaco Massimiliano Conti, il suo vice, Piero Stimolo, gli assessori Marianna Avila, Giuseppe Stefanini e Massimiliano Incarbone, il presidente del consiglio comunale Angelo Chessari, Suor Itala Nuzzolese, in rappresentanza delle Suore della Sacra Famiglia, e Franco Mongelli, direttore del Museo Civico. A fare gli “onori di casa” è stato il direttore sanitario del nosocomio, Alfonso Cirrone Cipolla, che ha introdotto i vari ospiti. Il professor Nino Rizzo ha fatto un puntiglioso excursus della “vita” dell’ospedale civico, dalla sua inaugurazione, avvenuta il 28 febbraio 1878, fino a i tempi moderni, ricordando l’opera preziosa svolta da tanti medici e dalle suore infermiere della Sacra Famiglia, con in testa suor Cecilia Basarocco, l’eroina cui è dedicato l’ospedale.

Nel suo intervento, il sindaco Massimiliano Conti ha sottolineato che il Basarocco, già cinque anni fa, era destinato alla chiusura, ma, grazie all’impegno e al lavoro sinergico svolto con l’azienda sanitaria provinciale, il pericolo è stato scongiurato e, al contrario, l’ospedale è stato potenziato sia nella struttura che nei reparti che sono aumentati con l’aggiunta della Lungodegenza e della Riabilitazione». Conti ha tenuto a ringraziare “tutti coloro che sono stati vicino all’ospedale, tanto che oggi possiamo fruire di un’offerta sanitaria più ampia e più qualificata.

Il manager Caltagirone ha rimarcato la particolare collaborazione creatasi con l’amministrazione comunale che ha permesso di raggiungere molti obbiettivi, anche se talvolta rallentati dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia.

«Il nostro impegno – ha assicurato Caltagirone -, per potenziare ulteriormente il Basarocco, continua». Franco Mongelli, ex medico dell’ospedale, ha sostenuto che “quando il privato sociale dialoga con il pubblico (politici e istituzioni) i risultati si ottengono, come è avvenuto per il Museo civico, frutto della collaborazione del compianto Totò Ravalli con la pubblica amministrazione”. A conclusione dei vari interventi, si sono registrati dei momenti particolarmente significati: la consegna, da parte del manager dell’Asp al sindaco Conti, delle chiavi del Palazzetto dello Sport servito durante la pandemia come hub per le vaccinazioni anticovid, e ora restituito alla città per il suo utilizzo istituzionale; l’inaugurazione e la benedizione da parte del cappellano sanitario don Filippo Puzzo della nuova colonna endoscopica, assieme a due endoscopi e a due colonscopi; il taglio del nastro e l’inaugurazione del reparto di Riabilitazione, della palestra e degli ambulatori; la donazione dello scultore Saverio Aprile di una sua opera raffigurante Suor Cecilia Basarocco. Tutti segnali, questi, che l’ospedale cittadino – nonostante i suoi 145 anni – è ancora giovane e proiettato verso un futuro che lo vedrà protagonista di una offerta sanitaria adeguata ai tempi che stiamo vivendo. La cerimonia dell’anniversario del Basarocco si è conclusa con il tradizionale taglio di una maxi-torta, confezionata dalle mamme di alcuni sanitari, delle Oss e delle Infermiere.


Salvatore Federico
Giornalista pubblicista, ex insegnante di scuola primaria, ha collaborato con diverse testate tv, anche nazionali (Rai Due). Da Niscemi scrive per il Giornale di Sicilia di Palermo, testata con la quale collabora dagli anni Ottanta.