Polemiche sui «post» e sul futuro dell’Ato, cala il gelo tra Comune, Impianti e Srr
di Redazione
Tira un’arietta un po’ vespigna tra Comune, Impianti Srr e Srr Ato. Vicende diverse a fronte di rapporti del pari tesi. E se ieri l’ultimo capitolo era stato lo scontro tra sindaci – tutti soci della Srr – sul destino dell’Ato Cl2 Scpa, stamane, dalle colonne de La Sicilia, i colleghi del quotidiano di Catania, scoperchiano un altro vaso di Pandora: il caso “social”. «Il sindaco – riferiscono – giorni fa, ha preso carta e penna e scritto al presidente della Srr Ato, Vincenzo Marino e all’amministratore unico della Impianti, Giovanna Picone, chiedendo provvedimenti disciplinari a carico del direttore tecnico dell’azienda, Grazia Cosentino», peraltro Rup del progetto rifiuti nei comuni della Srr, Gela compresa. «Chiedendo – si legge ancora sul giornale – che Cosentino venisse inibita». L’ingegnere, un passato da funzionario e poi dirigente al comune di Gela, posta sui social, sia sul profilo aziendale che su quello personale, foto e commenti di luoghi ripuliti dalle squadre di intervento della Impianti Srr e poco dopo di nuovo sporchi e invasi dai rifiuti. Un modo per sottolineare lo scarso senso civico di alcuni gelesi, una minoranza rumorosa e incivile, che deturpa l’ambiente, infischiandosene degli sforzi del Comune, che finanzia il servizio e della Srr che assolve alla raccolta differenziata e alla pulizia delle strade.
Per Greco – però – è un uso «non etico dei social, un parlar male dell’amministrazione, istigare i cittadini contro le istituzioni».
E vuoi vedere che non saltasse fuori la fregola elettorale?
«Così fa politica – dice ancora Greco al giornale di Catania – si occupi dei comuni in cui non si vota». Diventa inevitabile -secondo quanto riportato nell’articolo – l’associazione con le voci arrivate in municipio circa un interesse della Cosentino alla prossima tornata elettorale. In molti, infatti, la darebbero possibile candidato sindaco, sebbene l’interessata abbia pubblicamente smentito.
«Non riteniamo – affermava stamane, sempre sul giornale, l’amministratore unico Picone – ci siano gli estremi per censurare la condotta sui social dell’ingegner Cosentino, che abbiamo invitato a usare meno la propria pagina social e più quella aziendale». Questo stamane, ovvero, ieri, tenendo conto dei tempi di stampa.
Nel pomeriggio un’altra presa di posizione, una nuova dichiarazione, ancor più netta.
«Il sindaco – si legge – chiede azione disciplinare per Grazia Cosentino, ingegnere, responsabile del servizio raccolta rifiuti nei Comuni della Srr per un presunto uso improprio dei social. Non è mai stato consentito – si afferma – in piena sintonia con l’Organismo di Vigilanza e con il cda della Srr, ai dipendenti di strumentalizzare il ruolo istituzionale che ricoprono per finalità politiche».
«L’ingegner Cosentino – si legge – viene accusata apertamente, ma io direi ingiustamente, sulla stampa e in una nota inviata alla Impianti di uso improprio dei social e di mancanza di rispetto nei confronti dell’amministrazione comunale e del suo primo cittadino. La sottoscritta, invero, ha dato immediato riscontro alla predetta nota del sindaco Greco, sottolineando di non avere ravvisato alcun elemento di riprovevole condotta da parte dell’ingegner Cosentino, che utilizza la pagina social personale o quella istituzionale per comunicazioni inerente il servizio o per immagini che servono a sensibilizzare il corretto smaltimento da parte dei cittadini. L’intervista riportata oggi dal quotidiano La Sicilia reca una esortazione del primo cittadino nei confronti della Cosentino che recita ‘si occupi dei comuni dove non si vota’, dichiarazione che, a mio avviso, sconfessa i motivi del richiamo della nota inviata dallo stesso e dall’assessore all’Ambiente, Liardi, in quanto fa trasparire il vero motivo della sua censura. Forse l’eventuale disponibilità della Cosentino a candidarsi e le migliaia di like che ricevono i suoi post disturbano il sindaco perché denotano un consenso unanime sul lavoro che sta svolgendo con grande professionalità. E approfitto di questo strumento mediatico per ringraziarla, e per l’impegno che mostra giornalmente su tutti i comuni dell’Ambito. Esorterei, dunque, il sindaco di Gela con le sue note di lamentela, richiami, penali, a evitare di usare l’immagine della società e del suo management per vendicare il suo malumore politico e lasciare alla mia discrezionalità e a quella del cda della Srr la facoltà di gestire il personale che ha sempre avuto comportamenti di grande etica professionale».
Storie tese, dunque. E politica di mezzo. Come accade anche sul futuro dell’Ato Ambiente in liquidazione. Con i sindaci dei centri minori, in testa il vicepresidente dell’Srr Ato Cl4 Gianfilippo Bancheri, primo cittadino di Delia, pronti a «cancellare» la società consortile, inglobandola nell’attuale Ato Srr al fine di contenere i «costi del carrozzone». E con Greco, da solo, sull’altra parte della barricata, convinto ope legis di dover seguire la via seppur macchinosa e dispendiosa della procedura di liquidazione. Supportato, in questo, dalla posizione del commissario liquidatore e dai revisori dei conti. E da ieri – stante ai si dice di palazzo – anche dalla posizione prudente ma possibilista espressa dall’assessorato regionale dell’Energia nel corso dell’ultimo vertice.
«Il processo di liquidazione – afferma il sindaco – prosegue, nella piena legalità e nel solco tracciato dalla normativa in vigore. E non potrebbe essere altrimenti».
Posizioni a parte, l’«arietta» resta. Vespigna, appunto.