In occasione della presentazione del libro «Ti Bacio Quando Torno», di Cataldo Lo Iacono e Salvatore Lombrado, i consiglieri comunali di Forza Democratica Marianopoli hanno fatto propria la proposta di intitolare la scalinata adiacente alla piazza Garibaldi a Santina Cannella, vittima di femminicidio nel 1954. Il libro narra la vicenda del fatto di sangue. La richiesta è stata espressa il 9 settembre a Villalba in occasione, della presentazione dell’opera letteraria. Nell’occasione l’autore Lo Iacono così si ha espresso testualmente la sua richiesta: «… mi guardò mia madre fino a che non sparii giù dalla scalinata e fu l’ultimo istante in cui mi vide viva… ecco qui la scalinata che non ha nome (perché prende il nome della piazza) non ci sono residenti, non cambia nessuno i documenti».

«Ecco io vorrei che l’amministrazione comunale, quello o un altro posto però a livello così per dire di far riportare, di non buttarla di nuovo nell’obblio ed un modo è davanti alla chiesa, vicino alla piazza che chi passa legge “santina, magari, studentessa vittima di femminicidio, o un’altra cosa (dicitura) che qualcuno poi porta…».

Raccolta la richiesta del coautore del libro, i consiglieri comunali del gruppo di opposizione, rappresentando anche di essere venuti a conoscenza solo recentemente di una lettera aperta risalente a tre anni addietro, a firma proprio del coautore, Salvatore Lombardo, lo scorso 14 settembre hanno formalizzato una mozione per l’intitolazione di una strada o di un’area pubblica in memoria di Santina Cannella.

In particolare si propone di individuare la gradinata che congiunge la piazza Garibaldi con la via Roma, come richiesto e indicato dallo scrittore, da intitolare alla giovane studentessa uccisa in segno di riconoscenza per l’alto e sublime sacrificio da lei fatto a prezzo della sua vita, e ancora a volere intraprendere idonee iniziative finalizzate al suo ricordo.

Ancora oggi, infatti, in Italia il femminicidio rappresenta una vera emergenza.

La proposta è a firma dei consiglieri Calogero Casucci, Grazia Noto e Calogero Vaccaro.