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Marianopoli, lite su quadri e murales. Noto: vivo sotto attacco. L’opposizione: accetti la critica


di Redazione

Marianopoli, lite su quadri e murales. Noto: vivo sotto attacco. L’opposizione: accetti la critica
attualità
7 Ott 2023

Spira un’arietta tutt’altro che amicale dalle parti del municipio di Marianopoli. I rapporti mai semplici tra maggioranza, ovvero, il sindaco Salvatore Noto, e opposizione, si sono ulteriormente esacerbati nelle ultime ore, dopo una lettera esposto (l’ennesima, a dire di Noto) inviata dai consiglieri Lillo Vaccaro, Calogero Casucci e Graza Noto alla Soprintendenza dei Beni culturali. Oggetto del contendere la natura di due interventi: le installazioni di piazza Landolina e la realizzazoine di un prospetto artistico su una casetta del paese, villa D’Angelo. Titolo dell’opera: «Maravigghia». E di meraviglia in meraviglia, in settimana, i tecnici dei Beni culturali, si sono presentati dal sindaco Noto per chiedere spiegazioni in ordine alla regolarità tecnica dei due interventi.

Il primo cittadino, ritenendola l’ultima di una serie di gocce, tali da far traboccare il proverbiale vaso, ha deciso di replicare duramente ai tre esponenti dell’opposizione, definendo il loro agire «mediocre culturalmente» e accusandoli di non volere il bene di Marianopoli. Insomma, ieri alle 13, l’argine della polemica era largamente saltato. Così Noto, ha aperto i social, e ha iniziato a parlare.

«Da quando sono stato rieletto – afferma – quindi da poco più di un anno, sono state inviate all’autorità giudiziaria lettere per 7-8 argomenti, che corrispondono, anche se qualcuno vuole fare finta di capire a 7-8 denunce che hanno fatto partire altrettante relative indagini e tutto quello che ne consegue. L’amministrazione comunale continua a essere sotto attacco da tre consiglieri comunali che, al mio modesto avviso, tutto hanno come obiettivo tranne che far crescere Marianopoli. Attaccare i quadri di piazza Landolina o la facciata che abbiamo voluto realizzare, dedicandola alla nostra sicilianità, equivale a usare strumentalmente la politica. Mi dà molto fastidio che venga utilizzato il nome di mia moglie o il nome della moglie del vicesindaco, che con spirito di abbenegazione e grande sacrificio, si sono alzate per giorni alle 5 del mattino per venire a realizzare questo murales».

«Oggi ho deciso – afferma il sindaco – di dire alla mia comunità. Far sapere cosa succede. E non è importante se la Soprintendenza dovesse dirci che dobbiamo togliere questo murales. Io penso di no, perché penso che abbiamo fatto le cose per bene. Ma a me importa far comprendere realmente chi ama Marianopoli e chi non la ama. Mi interessa che la comunità comprenda che lavoro sta facendo l’opposizione per la sua comunità: cioè zero».

«Non mi farò intimorire – conclude Noto – e continuerò a lavorare con la mia squadra per il bene della nostra comunità».

A tarda sera la replica di Vaccaro, Noto e Casucci. Affidata a un comunicato diffuso alla stampa con una mail.

«Il sindaco – scrivono – vorrebbe che nessuno disturbasse il conducente, valutasse o controllasse e giudicasse l’operato suo e della macchina amministrativa. Ma in democrazia e in un paese civile non è così. Col suo dire, a nostro giudizio, si è lasciato andare a delle infettive a dir poco irriguardose, offensive ed infamanti, nei confronti dell’opposizione, passata e presente. Diciamo al sindaco “stia calmo” perché come tutti sappiamo la calma è la virtù dei forti così come anche la pazienza è la virtù dei forti e noi di pazienza ne abbiamo abbastanza e non ci facciamo di certo intimorire dalle sue esternazioni. Circa la vicenda dei bassorilievi di piazza Landolina e del prospetto della storica villa D’Angelo abbiamo solamente posto il problema del rispetto delle regole a cui è obbligata, ancor di più, la pubblica amministrazione che ne deve dare esempio ai cittadini».

«Le regole sono regole e basta, ci piacciano o no, vanno rispettate da tutti e non solo da chi non ha il potere di calpestarle. Infine non ci sembra opportuno e elegante elencare, in questa sede, le numerosissime denunce subite in questi anni e fino ad oggi, tanto da noi che da chi ci sta vicino. Il sindaco se ne faccia una ragione, noi continueremo a fare il nostro dovere di opposizione senza alcun inciucio o compromesso».

Insomma, l’autunno tarda ad arrivare, ma l’arietta (politica) è già abbastanza frizzantina.


Redazione
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