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DRAMMA | In ospedale

Mazzarino, donna di 23 anni muore dopo un malore. Scatta indagine. Medico minacciato


di Redazione

Mazzarino, donna di 23 anni muore dopo un malore. Scatta indagine. Medico minacciato
cronaca
27 Dic 2023

Una giovane donna è deceduta ieri sera in ospedale a Mazzarino. Fabiana Alessi, 23 anni, madre di un bimbo di tre anni, madre di un bambino in tenera età, secondo quanto riportato da fonti di agenzia, è spirata al «Santo Stefano», dove era stata condotta a causa di un malore. I familiari della ragazza, mamma di un bimbo di tre anni, assistiti dall’avvocato Fabrizio Marotta, hanno presentato un esposto poiché, secondo loro, ci sarebbero state negligenze nella cure di primo soccorso. Secondo la loro ricostruzione, la giovane mamma era a casa quando improvvisamente, intorno alle 18, si è accasciata. Il marito, Simone Barresi, ha immediatamente chiamato il 118 mentre tentava di soccorrere la donna che non riusciva a respirare. A casa sarebbe arrivata un’ambulanza con i soli soccorritori: il medico del pronto soccorso, unico in servizio, non sarebbe potuto uscire, in quanto impossibilitato a lasciare il presidio scoperto, e avrebbe incaricato il collega della guardia medica il quale, secondo la ricostruzione dei familiari, sarebbe arrivato dopo più di mezz’ora. Alla ragazza i soccorritori del 118 avrebbero praticato massaggio cardiaco con l’uso di defibrillatore. Sempre secondo fonti di agenzia i tentativi di rianimarla sarebbero andati avanti per circa un’ora. Fabiana, all’arrivo in ospedale, era ancora viva ma poco dopo è spirata. Dopo l’esposto trasmesso dai familiari alla Procura di Gela, il pubblico ministero i turno ha disposto il sequestro della salma che si trova nella morgue dell’ospedale di Mazzarino.

Vincenzo Marino, medico di turno ieri pomeriggio al pronto soccorso del «Santo Stefano», ha denunciato ai carabinieri di aver ricevuto minacce di morte dai familiari della giovane donna. Marino, specialista in Cardiologia, che è anche sindaco della cittadina, era l’unico medico di guardia in servizio e quando è stato chiamato per aiutare la giovane donna ha riferito che non poteva allontanarsi perché sarebbe incorso nel reato di interruzione di pubblico servizio. Ma i familiari non avrebbero voluto sentire ragioni. Ai carabinieri ha reso una querela. Si ipotizzano i reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale: temendo per la propria incolumità, ha trascorso la notte in ospedale.

«Ieri – afferma – stavo svolgendo servizio nella fascia oraria che va dalle 14 alle 20 ed ero l’unico medico in servizio al pronto soccorso di Mazzarino. Alle 18.45 è venuto il padre della ragazza con un altro signore chiedendomi di assistere la figlia che stava male e che non respirava bene. Ho spiegato che non potevo abbandonare il posto di lavoro perché sarebbe stata interruzione di pubblico di sevizio. Ho detto dunque di farla venire in ospedale per assisterla visto che a casa della ragazza c’erano già gli operatori del 118 che la stavano rianimando».

Secondo Marino i due uomini lo avrebbero poi minacciato di morte. Inoltre, secondo lui, quando la paziente è giunta al pronto soccorso “era già morta”.

«Abbiamo provato a rianimarla – racconta – ma senza speranze e solo per l’insistenza dei parenti, consci del fatto che non si poteva fare più nulla».

L’Asp ha aperto un’indagine interna per verificare eventuali responsabilità. Dalla direzione strategica è stato espresso cordoglio per il decesso della ragazza e vicinanza ai familiari.

(Nella foto grande, in alto, Fabiana Alessi, la vittima. Sopra il medico Vincenzo Marino).


Redazione
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