Niscemi: rischio chiusura Commissariato, lettera del Sap a prefetto, questore e sindaco. «Queste voci destabilizzano»
di Redazione
«Il telefono in questi giorni è stato a dir poco bollente, ha squillato in continuazione. Le domande sempre uguali: “È vero che il commissariato di Niscemi chiude? Ci allontaneranno dai nostri affetti? A che distanza ci manderanno a fare servizio? Come reagiranno i cittadini scoprendo che la Polizia li ha abbandonati?».
«L’allarmismo – scrive Vito Natale, segretario provinciale del Sap – è stato amplificato, anche dai mass media, che, senza tanti giri di parole, hanno pubblicato che la Polizia di Niscemi dovrà lasciare la città il 13 gennaio 2022. Tutto questo sta avvenendo non perché il Dipartimento ha deciso di chiudere il commissariato di Niscemi, ma solo perché, in dieci anni, l’Amministrazione locale non è riuscita a trovare dei locali idonei, in sostituzione di quelli attuali. Pazzesco … 10 anni!».
Il responsabile del Sindacato Autonomo Polizia stamane ha scritto al prefetto, Chiara Armenio, mandando copia al questore, Emanuele Ricifari e al sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti.
«Non sappiamo – afferma – se le notizie che “girano” sono veritiere, ma visto il danno che stanno provocando, nei poliziotti e nei cittadini di Niscemi, occorre che si faccia piena luce, una volta per tutte, su questa vicenda e, che, si apra al più presto un tavolo tecnico di discussione con le organizzazioni sindacali. Signor Prefetto, Signor Questore, Signor Sindaco, se fosse tutto vero ciò che sta succedendo, quello che più ci preoccupa è l’assordante silenzio, da parte di tutti, su questa faccenda. Non sappiamo, ad esempio, che fine faranno i cinquanta colleghi, con le rispettive loro famiglie, che svolgono servizio a Niscemi; che effetto avrà sulla cittadinanza, quando scopriranno che la Polizia di Stato (quindi lo Stato) lascerà il presidio; cosa succederà a Niscemi dopo l’abbandono della Polizia, con la questione del Muos non ancora chiusa; che ripercussione avrà sull’economia locale quando 50 famiglie (con un reddito fisso e
continuativo) dovranno lasciare la città di Niscemi».
«Riteniamo che la “riconquista” del territorio da parte di organizzazioni criminali, simili a quelle che spadroneggiavano prima dell’apertura del Commissariato, sia una possibilità non certo remota. Occorre, quindi, riflettere a fondo prima di chiudere un ufficio di Polizia senza prevedere adeguati interventi di valorizzazione del controllo del territorio, ne va della sicurezza dei nostri concittadini e della vivibilità dei nostri territori. E questo non possiamo certo permetterlo, anche nel rispetto di chi, in quel comune, ha perso i propri cari per avere la presenza dello Stato. Il Sap vuole risposte, i cittadini e i colleghi vogliono anche loro risposte e, soprattutto, tutti noi vogliamo la verità».