Niscemi, basta guerre e stop al genocidio di Gaza. Un flashmob e l’appello dei «no war»
di Alberto Drago
Partecipata l’assemblea pubblica promossa dal Movimento No Muos e che si è svolta in piazza Vittorio Emanuele sul tema “Basta Guerre. No al genocidio a Gaza”. L’incontro, animato di colori e suoni, è stato caratterizzato da un suggestivo flashmob multietnico come in numerose città italiane e varie parti del mondo. Ha introdotto l’assemblea Pippo Gurrieri, storico attivista ragusano, il quale ha parlato del ruolo chiave della stazione Muos di Niscemi, nell’attuale contesto internazionale e del filo rosso che connette il Sistema di comunicazioni satellitari militari della Base della Marina militare statunitense di Ulmo ai conflitti in corso nel pianeta.
“Un impianto quello delle antenne Muos della Marina militare degli Stati Uniti nel territorio di Niscemi”, ha detto Gurrieri,”che attraverso la sua connessione con basi militari italiane e nato dell’isola, risulta cruciale nelle attuali manovre belliche nel Mediterraneo”.
Approfondito l’intervento del giornalista e scrittore Antonio Mazzeo, il quale ha esaminato le operazioni militari in atto nel Mediterraneo, supportate da Sigonella e da altre basi militari dell’isola ed ha parlato dell’operazione “Dynamic Manta”, che comprende l’utilizzo di sottomarini, aerei pattugliatori ed elicotteri da guerra.
Mazzeo ha messo anche in risalto il ruolo dell’Italia nel commercio delle armi, sottolineando che gli stessi, come i cannoni prodotti dalla Leonardo Spa, sono impiegati in conflitti in corso a Gaza.
Il giornalista ha anche affrontato il tema dell’informazione, evidenziando come in Italia sia stato limitato sin dall’inizio l’accesso alle notizie su quanto stava accadendo a Gaza ed ha sollevato preoccupazioni sulla manipolazione dei fatti e delle immagini da parte di Israele, invitando ad una maggiore consapevolezza”.
Infine Claudio Tamagnini, scrittore rientrato dalla West Bank, ha reso la sua testimonianza diretta dai territori occupati, mentre due donne della comunità araba hanno parlato degli eccidi e della ferocia delle stragi di bambini e civili.