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SBARCO | Sicilia 1943

Niscemi, cimeli storici della grande guerra. Mostra accolta da una folla di visitatori


di Redazione

Niscemi, cimeli storici della grande guerra. Mostra accolta da una folla di visitatori
attualità
25 Apr 2022

Una mostra di cimeli storici dello Sbarco di Gela del 1943. L’ha esposta domenica scorsa, in piazza Vittorio Emanuele, il giovane studente universitario Gaetano Maida. L’evento – svoltosi in concomitanza del raduno provinciale dei Bersaglieri e del concerto della fanfara dei bersaglieri della sezione di Caltanissetta – ha attirato l’attenzione della folla di cittadini presenti alla manifestazione, che ha colto l’occasione per conoscere i cimeli e le storiche divise del secondo conflitto mondiale. Gaetano Maida, figlio del più noto “Cittadino Qualunque” Giuseppe (promotore di tante battaglie civili), è un appassionato conoscitore della storia e degli armamenti utilizzati dai nostri soldati e dai belligeranti nel corso della seconda guerra mondiale, di cui ha cercato di trovare le “tracce” nascoste sotto le fertili zolle dei terreni della Piana di Gela. Non è raro, infatti, incontrare Gaetano Maida che, armato di metal detector, percorre la Piana assolata tra Gela e Niscemi, a caccia di rare testimonianze dello storico sbarco degli Alleati in Sicilia. Il giovane ricercatore, che sa armonizzare egregiamente l’impegno per lo studio (frequenta il corso di laurea in Scienze Strategiche della Sicurezza presso l’università Kore di Enna) con la sua passione per i reperti storici. L’interesse per i cimeli della seconda guerra mondiale è sbocciato all’improvviso nel piccolo Gaetano all’età di 6 anni, quando trovò nel podere paterno un vecchio proiettile arrugginito. Quel residuato bellico fece scattare nel bambino l’amore per la ricerca storica e per le sue testimonianze. Ora, a vent’anni, è riuscito a realizzare un interessante museo privato con tutto il materiale raccolto (400 reperti), riguardante in particolare lo Sbarco degli Alleati in Sicilia.

La collezione, oltre a varie cassette portamunizioni e accessori per il rancio, presenta pezzi di rilevante pregio storico e rarità: un elmetto tedesco mimetizzato con una tela di paracadute statunitense (uno dei pochissimi esemplari presenti al mondo), recuperato da Gaetano durante le ricerche con il metal detector nei luoghi della battaglia di Gela; un elmetto americano colpito da una scheggia di bomba; una branda americana per soccorrere i feriti nella battaglia tra Gela e Niscemi; bossoli di un Panzer III e di Sd.Kfz.124 Wespe, di un semovente prodotto in pochissimi esemplari; cuffie da pilota della Regia Aeronautica e della RAF. Nella mostra di domenica è stata esposta anche una bicicletta appartenuta al militare niscemese Stefano Avila, classe 1917, di stanza durante la seconda guerra mondiale a Tirana (Albania). «Dopo l’armistizio dell’8 settembre – racconta Gaetano – il militare scappò grazie alla sua storica due ruote, con la quale percorse circa mille chilometri per raggiungere Trieste, dove incontrò i Reali Carabinieri che lo imbarcarono senza biglietto su un treno, facendolo arrivare in Sicilia». Gaetano coltiva un sogno: realizzare, grazie alle nuove e generose donazioni di privati, un Museo Comprensoriale della Pace e dello Sbarco in Sicilia, per mantenere viva la storia della battaglia di quel 10 luglio del 1943. Nella realizzazione di questo progetto, Gaetano è sostenuto dal calatino Salvo Reale, storico e autore di un libro sull’argomento dal titolo “Tre giorni vissuti da eroi: le voci dei protagonisti – Gela, 10-12 luglio 1943”. Altro incoraggiamento, Gaetano lo trova nel suo compagno di studi universitario, il siracusano Fabrizio Pignattelli, con il quale condivide la passione per la ricerca e la storia dello Sbarco degli Alleati in Sicilia e l’iscrizione all’Associazione “Husky”.


Redazione
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