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CULTURA | Personaggi

Niscemi: Don Giugno, sacerdote, raffinato poeta. Raccolta di racconti presentata all’Oasi


di Alberto Drago

Niscemi: Don Giugno, sacerdote, raffinato poeta. Raccolta di racconti presentata all’Oasi
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11 Ott 2024

È stata presentata nella Sala Mater dell’Oasi Stizza «Madonna del Buon Consiglio» su iniziativa del Gruppo Teatro ricerca e della Kimerik edizioni, a cura di Elvira Giugno e Alfio Leanza, la raccolta dei cinque “Niscemi racconta” scritta dal compianto parroco don Giuseppe Giugno, poeta, scrittore, sacerdote e uomo di cultura, storico e regista di opere teatrali in dialetto e in lingua a sfondo sociale e popolare, dai contenuti ironici, divertenti e umani che ripercorrono i periodi de “L’Italia fascista, da Ferdinando II di Borbone a Vittorio Emanuele II di Savoia, e poi argomenti come “I nuovi padroni, Morire di fame, Quarantotto, Giustizia per tutti, Servo suo, Di colera si muore, “da siciliani, italiani, Ora c’è la Costituzione, Soldati d’Italia,” e tanti altri. Non è un caso che la presentazione della pubblicazione del testo è avvenuta proprio all’«Oasi» di cui don Giugno fu fondatore e procuratore, così come ideatore e presidente del Gruppo teatro ricerca.

Nell’incontro di presentazione della pubblicazione del testo, moderato da Maurizio Vicari e Gloria Leanza, in apertura il sindaco Massimiliano Conti, ha ricordato la figura illustre di don Giuseppe Giugno dal punto di vista storico e culturale e l’importanza dell’opera. L’assessore alla cultura Marianna Avila, ha puntualizzato la capacità di don Giuseppe Giugno di circondarsi di giovani, di coinvolgerli, di essere stato portatore di cultura e di aggregazione e come la pubblicazione della raccolta costituisce di fatto una continuità della sua opera che lo mantiene vivo nel ricordo.

Niscemi racconta più vasta rispetto a quella niscemese che rispecchia le condizioni sociali e culturali dell’intero popolo siciliano, a partire dall’Unità d’Italia fino all’istituzione della Repubblica e ai tentativi di separatismo siciliano.
Pino Ferrato, Franco Viola, Elvira Giugno, Pino Di Martino, Lorena Mangiapane e Salvatore Pepi, del Gruppo teatro ricerca, hanno rappresentato alcuni spezzoni teatrali di “Niscemi Racconta”.

Sugli aspetti storici del testo ha relazionato Nunzio Pardo che ha sottolineato come il pensiero di don Giuseppe Giugno è racchiuso in una frase del testo che recita “che na cunta a nostra storia, na scrivimmu da memoria”, nel senso che come attraverso il teatro di don Giuseppe Giugno, i niscemesi possono riappropriarsi della propria storia.
Il professor Gaetano Vicari invece ha relazionato sugli aspetti linguistici dell’opera e come don Giuseppe Giugno, avendo trascritto dall’oralità, è di fatto il padre del dialetto niscemese.
Sugli aspetti musicali del testo invece, ha relazionato il maestro Rosario Spina che ha parlato di come l’opera abbia sollecitato la creatività dei musicisti locali, ovvero del compianto Franco Arcidiacono, di Pino Cannizzo e di Alfonso Di Martino.

Presenti la sorella e i nipoti di don Giuseppe Giugno che hanno voluto fortemente la pubblicazione di “Niscemi Racconta” per farla conoscere alle nuove generazioni ed in rappresentanza della famiglia religiosa, il vescovo, Rosario Giasana e don Giuseppe Cafà, vicario foraneo.
A conclusione, monsignor Gisana ha detto che la pubblicazione del testo, per il bagaglio culturale, spirituale ed umano che rappresenta, costituisce un passaggio dalla memoria a memoriale e che don Giugno, per l’intera comunità niscemese, è stato un profeta, poiché molti suoi scritti sono ancora attuali. «Non dobbiamo essere tristi di avere perso don Giugno – ha detto Pino Di Martino del Gruppo teatro ricerca – ma dobbiamo ringraziare il Signore di avercelo dato».


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.