Niscemi, famiglia accoglie madre e due figli scampati alle bombe di Zaporižžja
di Alberto Drago
Anche la città con spirito di generosità, umanità e solidarietà, si appresta a dare accoglienza ed ospitalità ai primi profughi ucraini che sono fuggiti dalla loro terra violentata dalla guerra e che purtroppo continua a causare gravi perdite di vite umane, anche di bambini e distruzione di abitazioni che continuano a crollare sotto i bombardamenti delle truppe russe. Tragedie umane di famiglie che continuano a lasciare le loro case, le loro terre, il loro lavoro e che in un attimo hanno visto svanire i sogni ed i sacrifici delle loro vite.
Dolori umani e drammi sociali ai quali anche Niscemi è sensibile e disponibile ad accogliere e dare ospitalità ai profughi ucraini.
Ad avere accolto una mamma ucraina, vedova e con due figli adolescenti fuggiti dalla guerra, rispettivamente di un ragazzo di 14 anni e di una ragazza di 17 anni, è la famiglia del fabbro Salvatore Buscemi.
«Ci è stata data l’opportunità tramite un’amica ucraina di Milano – afferma Salvatore Buscemi, presidente dell’associazione culturale Agorà, nella foto a lato – di accogliere in una abitazione di famiglia sita nell’abitato una giovane mamma con i suoi due figli. Decisione sentita che abbiamo preso con gioia tutti in famiglia insieme ai miei figli e con la certezza che contribuiremo ad attenuare quanto più è possibile i drammi che stanno vivendo a causa della guerra e soprattutto in termini umani. Provvederemo noi per il loro sostentamento avendogli assicurato un nostro alloggio nell’abitato per la loro permanenza in città e soprattutto facendogli sentire la nostra vicinanza comunicativa ed affettiva che è quella di cui maggiormente hanno bisogno. Ci siamo già adoperati per fagli avere il permesso di soggiorno presso l’autorità di pubblica sicurezza e stiamo facendo anche in modo che i due ragazzi possano pure frequentare la scuola superiore e lezioni di chitarra in una parrocchia».
La donna ucraina accolta dalla famiglia del fabbro Salvatore Buscemi è rimasta vedova per la morte del coniuge dovuta a cause naturali ed insieme ai suoi due figli, è fuggita dalla zona di Zaporižžja dove è sita una centrale nucleare che nei giorni scorsi è stata lambita da un violento bombardamento.
Sono tante le famiglie della città che hanno chiesto di accogliere ed ospitare in famiglia bambini ucraini, anche orfani.