Niscemi: Francesco Mauceri, soldato che visse il dramma della prigionia in un lager nazista
di Alberto Drago
In occasione della Giornata della memoria dedicata alle vittime dell’Olocausto, il prefetto, Chiara Armenia, ha consegnato giovedì la Medaglia d’onore in memoria di Francesco Mauceri, soldato di fanteria di Niscemi classe 1909, catturato il 13 settembre del 1943, deportato e internato nel lager nazista «11 A» dislocato ad Altengrabow, in Germania. Mauceri, deceduto nel 1998 all’età di 79 anni, dal 1942 al 1944 fu impiegato nelle operazioni di guerra aggregato nei Reggimenti 76° di Agrigento, 11° di Forlì e poi con il 121° in Croazia, dove venne fatto prigioniero dai nazisti ed internato in Germania nel campo Lager n. 1550, noto come Stalag 341.
La medaglia d’onore in memoria di Francesco Mauceri, conferita dalla presidenza della Repubblica, è stata consegnata a Giacomo e Daniele Mauceri, rispettivamente figlio e nipote del fante niscemese.
Era presente il sindaco, Massimiliano Conti. È stato proprio Giacomo Mauceri, con la proficua collaborazione del professor Gaetano Buccheri e del figlio Daniele a indirizzare alla presidenza del Consiglio dei Ministri e al Comitato per la concessione delle medaglie d’onore ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti, la richiesta della concessione dell’alta onorificenza in memoria del padre Francesco, il quale il 12 gennaio del 1945 venne liberato nel lager nazista dove si trovava internato dalle truppe alleate, facendo ritorno a casa e duramente provato dalla prigionia nel campo nazista.
Alla cerimonia di consegna era presente anche il professor Buccheri.
«È stato molto commovente – dice Daniele Mauceri – e un grande onore per mio padre e per noi tutti avere avuto consegnata dal prefetto la medaglia d’onore in memoria di mio nonno, se non altro per tutto quello che ha patito in guerra e poi nel campo di prigionia nazista. Ringrazio il professor Buccheri per la sua preziosa collaborazione, il prefetto, il sindaco Massimiliano Conti e l’Anpi per il costante e laborioso lavoro di ricerca di tutti i deportati e delle vittime del nazifascimo».
Il prefetto ha pure ricordato che la moglie del fante niscemese Concetta Libertino e due figlie scamparono miracolosamente a una tragica sciagura che il 22 ottobre del 1942 alle 6 del mattino si verificò a Niscemi. Accadde che un aereo dell’aviazione militare italiana, mitragliato da un caccia nemico, precipitò in fiamme nelle vie Popolo e Vittorio Veneto, causando 17 vittime (14 residenti e tre avieri dell’equipaggio).
Concetta Libertino quella mattina insieme alle due figlie piccole era andata via dall’abitazione delle sorelle Rosa e Giuseppa proprio mezz’ora prima che si verificasse la caduta dell’aereo, in seguito alla quale purtroppo le sue due sorelle, persero la vita.