Niscemi, Giordana Miriam sarà «ambasciatrice» al XXV World Scout Jamboree in Corea del Sud
di Alberto Drago
Giordana Miriam Cirrone della Sezione scout del Cngei di Niscemi di cui è capo gruppo Gaetano Ciavola, è in partenza per il 25° World Scout Jamboree che si terrà in Corea del Sud e nei giorni scorsi è stata ricevuta al palazzo di città dal sindaco Massimiliano Conti, dove l’esploratrice ha ufficialmente ricevuto il mandato di “ambasciatrice di pace e di cittadinanza attiva e costruttiva”.
Un messaggio quello del primo cittadino che Giordana, esploratrice Scout di 16 anni, ha fatto proprio per l’emozionante 25° World Scout Jamboree, raduno mondiale dello Scautismo al quale partecipano oltre cinquanta mila scout provenienti da oltre centosettanta paesi del mondo e che si svolge ogni quattro anni.
Giordana farà parte in Corea del Sud del contingente italiano costituito da circa 2 mila scout partecipanti ed appartenenti alla Federazione italiana dello Scautismo (Agesci e Cngei).
Un augurio quello del sindaco Massimiliano Conti a Giordana che è reso concreto da scelte quotidiane di vita, fatte di parole e azioni, capaci di creare con gesti significativi ponti ed aperture.
Giordana, sarà al 25° World Scout Jamboree in Corea del Sud l’ambasciatrice di Niscemi e dell’Italia nel mondo e al ritorno sarà cittadina sempre più consapevole ed attiva, costruttrice di pace e fratellanza, in una città ed in un territorio dove lo scautismo e l’esperienza di Giordana continueranno a contribuire alla crescita sociale della città.
Ed in questo senso il sindaco Massimiliano Conti ha ringraziato la sezione del Cngei di Niscemi per l’impegno profuso nella cura dell’altro, del “noi” e che attraverso le attività formative ed educative di tanti giovani ai valori dello scoutismo, migliora nei quartieri della città le condizioni di vivibilità e la qualità della vita.
Il tema del Jamboree quest’anno è quello del “Draw your dream”, ovvero “un sogno da realizzare insieme agli altri” e per tale ragione, richiede competenze simili a quelle dei “reporter”, ovvero capacità di raccontare e condividere con gli altri l’esperienza unica e che al ritorno consentirà di essere ancora di più costruttori di pace nelle proprie famiglie e nei quartieri.