logo TODAY 24 Gela

Niscemi, giornata antiracket, il commissario del Governo: «Denunciare e rialzarsi sempre»


di Alberto Drago

Niscemi, giornata antiracket, il commissario del Governo: «Denunciare e rialzarsi sempre»
le ultime
21 Mag 2024

«A Niscemi lo Stato c’è e continuerà ad esserci». Questo il forte messaggio emerso dall’incontro che ieri pomeriggio si è svolto nell’auditorium del museo civico, sul tema “Racket: denunciare si può” e che ha dimostrato che è alta l’attenzione dello Stato sul territorio di Niscemi. L’evento è stato indetto dalla federazione delle associazioni Antiracket ed antiusura italiane (Fai) e la Fai Antiracket “Ninetta Burgio” di Niscemi con il patrocinio del Comune. In apertura il sindaco Massimiliano Conti dopo i saluti agli organi istituzionali presenti, ha fatto rilevare l’importanza della presenza dello Stato che rassicura la città nei percorsi di affermazione della legalità adottati dall’Amministrazione.
Ha moderato l’incontro Luigi Ferrucci (presidente nazionale della Fai), il quale ha sottolineato che il modello dell’associazionismo antiracket ha dimostrato sul campo di costituire la risposta più efficace contro racket.

Gianluca Gagliano (presidente della Fai di Niscemi) ha parlato del principale impegno dell’associazione nel territorio volto alla promozione di percorsi di prevenzione, d’incoraggiamento alla denuncia e di contrasto ai reati di usura, estorsione e malaffare, nonché dell’importanza educativa delle future generazioni nelle scuole.
Paolo Terranova (Coordinatore regionale della Fai Sicilia) ha riferito della sua esperienza personale vissuta attraverso le richieste di estorsione da parte del racket ed ha ribadito che il modello associativo è quello vincente.
Il Procuratore della Repubblica di Gela Lucia Musti, ha parlato del malessere economico territoriale che costituisce terreno fertile per il reclutamento della manovalanza da parte delle organizzazioni criminali, mentre il Procuratore aggiunto della Dda di Caltanissetta Roberto Condorelli, ha detto che il territorio di Niscemi è inserito in un contesto difficile e che per questo si trova esposto ai fenomeni criminali ed estortivi che continuano ad essere contrastati energicamente dalle forze dell’ordine e dalla magistratura.
Il Procuratore della Repubblica di Caltanissetta Salvatore De Luca, ha messo in evidenza che le organizzazioni criminali fanno in genere leva sullo “Zio Ciccio” che con la sedia davanti casa conosce il quartiere e le dinamiche che ci sono all’interno e che sono proprio tali persone che in genere tengono le redini dell’organizzazione criminale.
Il Procuratore De Luca ha pertanto sottolineato che le estorsioni non costituiscano più un affare per le organizzazioni criminali, sono strategiche perché permettono alle stesse il controllo del territorio.
Il Prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia, ha puntualizzato l’impegno costante e l’alta attenzione e protezione della prefettura verso chi denuncia e delle forze di polizia nell’azione di controllo del territorio e di contrasto al racket ed alle attività illecite messe in atto dalle organizzazioni malavitose e l’importanza dei processi di educazione ai valori della legalità nelle scuole.
Il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antisusura Maria Grazia Nicolò, riferendosi al tema dell’incontro ha detto: ”Racket: denunciare si deve, non si può, perché bisogna sempre stare dalla parte dello Stato poiché solo così riusciamo ad alzare la testa e ad andare avanti”.
La Senatrice della Repubblica Enza Rando Componente della Commissione parlamentare antimafia, nel suo intervento ha esortato a stare vicino a chi denuncia, ai fratelli Lionti, gli imprenditori che hanno denunciato e che si sono opposti a chi voleva nuovamente riappropriarsi del controllo del territorio appena uscito dal carcere e fino a pensare di uccidere per educare altri imprenditori a non denunciare.
“Noi ha detto la senatrice Enza Rando, “dobbiamo dire che questo non è il territorio dei mafiosi, ma quello di uomini e donne che stanno decisamente dalla parte di chi denuncia, dello Stato e della legalità”.
E’ intervenuto parlando anche a nome dei fratelli Gaetano ed Elvis, Emanuele Lionti, che ha ringraziato tutti gli organi istituzionali dello Stato, della magistratura, delle forze di polizia e le associazioni antiracket e Tano Grasso, presente all’incontro per la solidarietà ed il sostegno ottenuto dopo avere denunciato; ha ringraziato i loro familiari per la condivisione della scelta di avere denunciato ed i cittadini che si sono schierati dalla loro parte ed a dimostrazione che i niscemesi sono persone per bene.
”Gli ultimi dieci anni “ ha detto Emanuele Lionti, “ci hanno messo a dura prova, abbiamo costruito la nostra vita sul lavoro e vogliamo continuare a svolgerlo con dignità
nella nostra città e nella nostra Sicilia, perché lo Stato c’è.
Con questa iniziativa assumiamo anche l’impegno forte con le associazioni antiracket, affinchè altri nostri colleghi, sulla scia della nostra testimonianza possano trovare il coraggio di denunciare”.
Ha concluso con un energico intervento l’on. Chiara Colosino (Presidente della Commissione parlamentare antimafia): ”ho pensato che abbiamo fatto bene a venire qui ed a quelli che sono venuti solo per ascoltare o per formalità dico solo che non ci fate paura e che ci saranno altre risposte dallo Stato.
Quando Enza Rando mi ha parlato di questa vicenda surreale, mi sono detta se fosse stato un tentativo di Cosa nostra di riappropriarsi del territorio per dimostrare agli stiddari che qualcosa ancora fanno, oppure di un pazzo che non ha capito che atteggiamenti di questo tipo portano a questa riposta ed a tante altre con l’assegnazione di più personale a tutte le forze di polizia e quello che daranno la direzione nazionale antimafia ed il Ministero della giustizia.
Chi pensa di potere togliere la vita ad un uomo libero in un posto dove la libertà non si conosce più, il 41 bis, è un posto che non permette più a nessuno di cercare in giro qualche killer e che darà il giusto riconoscimento al lavoro che qui è stato svolto dagli inquirenti e dalla Procura.
Stare con i fratelli Lionti difende le famiglie di tutti.
La giustizia arriva sempre, è arrivata con l’operazione Mondo opposto e continuerà ad arrivare”.


Alberto Drago
Giornalista pubblicista, niscemese doc, ha lavorato in varie redazioni locali e regionali, contribuendo negli anni Novanta alla nascita di Antenna Sud. Impegnato nel volontariato con l’associazione nazionale Carabinieri. Collabora con il quotidiano La Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico “L’Appunto”.